Banche, aria di stangata su conti correnti e tassi

Continua la tendenza ad aumentare i costi in molti modi diversi. Colpiti anche i pensionati

Banche, aria di stangata su conti correnti e tassi

Nuovi aumenti in conto corrente e nuove commissioni nascoste nelle pieghe dei contratti sottoscritti con gli istituti di credito. Per i risparmiatori si profila un salasso, per gli istituti di credito un modo veloce per recuperare una redditività messa sotto pressione dallo scenario macroeconomico e nel panorama bancario di fintech dai costi leggerissimi come N26 e Revolut.

Ecco, per esempio, CheBanca (Mediobanca) che ha scoperto proprio in questi giorni il prezzo dei tassi di interesse negativi applicati dalla Banca Centrale Europea (il passaggio alla negative interest rate policy risale al 2014) e, ha quasi raddoppiato i costi di conto corrente, con variazioni a seconda del singolo rapporto.

Come Altroconsumo abbiamo già contestato questo genere di motivazioni addotte, nel recente passato, da altre banche per alzare i costi dei conti corrente sulla base di una situazione di tassi negativi che non è certo cambiata dall'oggi al domani sostiene Anna Vizzari economista dell'ufficio studi della associazione dei consumatori, che poi sottolinea come l'ondata di aumenti, in corso da mesi, abbia preso vigore con l'inizio del 2022 colpendo pensionati (con un aumento medio del 13% si conti online e del 5% allo sportello) e famiglie (con rialzi medi rispettivamente del 12% e del 2%) e risparmiando i giovani per cui i costi dei conti allo sportello hanno registrato una riduzione media del 5 per cento.

E in effetti Che Banca è solo una delle tante banche che, negli ultimi mesi, hanno deciso di ritoccare al rialzo i prezzi. Pochi mesi fa era Unicredit a rivedere all'insù del 33% circa i prezzi del conto My Genius, seguita da Widiba e dalla minaccia di Fineco di esercitare il diritto di rescissione del rapporto in presenza di una giacenza di almeno 100mila euro e in assenza di di finanziamenti o investimenti.

Oggi le tendenze in atto sono tre: i conti online ancora gratuiti, in alcuni casi, nel 2021 sono diventati a pagamento (nel report, tra l'altro, si cita N26 e Conto Webank ndr); la richiesta di canoni annuali per le carte di debito fino a poco tempo fa incluse nelle spese di conto corrente e gli aumenti di singole voci come i bonifici un tempo gratuiti sull'home banking spiega l'economista di Altroconsumo.

Da non trascurare le nuove voci di spesa. Il passaggio dei pagamenti della Pubblica Amministrazione alla piattaforma PagoPa, ad esempio, ha introdotto costi fino a febbraio 2021 inesistenti: per ogni operazione richiesta per il pagamento di tasse, multe, utenze, rette e bolli si paga in media 1,56 euro.

Un'altra voce che sta assumendo sempre più peso nelle tasche degli italiani sono infine le commissioni dirette applicate alle ricariche di pagamento come, ad esempio, Satispay. Secondo lo studio di Altroconsumo si va dagli 0,4 euro di Poste italiane ai 2 euro di Bper.

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