"Nel 2015 l'economia italiana è tornata a crescere per la prima volta dall'avvio della crisi del debito sovrano. Vi sono chiari segnali positivi, soprattutto per la domanda interna. L'attività economica rimane però lontana dai livelli precedenti la crisi; è soggetta alle stesse incognite che gravano sull'economia globale ed europea". Sono parole che celano una lieve critica, ma in fondo positive, quelle pronunciate dal governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, che pur mettendo in guardia da una serie di problematiche del Paese, dalla dimensione delle imprese alla disoccupazione, di fatto si allinea al premier Matteo Renzi proprio come ha fatto nei giorni scorsi la Confindustria.
I toni sono pacati. Dopo aver ricordato che "usciamo lentamente, con esitazione, da un lungo periodo di crisi, non solo finanziaria ed economica", Visco siega che "la ripresa è ancora da consolidare. Le previsioni di consenso indicano per l'Italia il ritorno ai livelli di reddito precedenti la crisi in un tempo non breve - ammette - sono deludenti le valutazioni sul potenziale di crescita della nostra economia. Si deve, e si può, fare di più". Le critiche sono velate, mentre le lodi sono pronunciate in chiaro. Perché, se da una parte Visco lamenta una ripresa troppo lenta e un tasso disoccupazione in continua salita, dall'altra loda Renzi perché con il bonus di 80 euro ha sostenuto i consumi e con gli sgravi contributivi e i Jobs act ha favorito l'occupazione. È la doppia faccia del sistema Italia, la stessa che fotografa oggi l'Istat che al netto di una crescita degli occupati rileva un altro balzo in avanti del tasso di disoccupazione. "Per una ripresa più rapida e duratura è necessario il rilancio degli investimenti pubblici mirati, anche in infrastrutture immateriali, a lungo differiti", commenta Visco chiedendo al governo "un'ulteriore riduzione del cuneo fiscale gravante sul lavoro".
"L'aumento dell'incidenza del debito pubblico sul prodotto, da poco meno del 100%nel 2007 a quasi il 133 lo scorso anno, è soprattutto il portato della crisi". Durante l'assemblea annuale di Bankitalia, Visco non nasconde che l'obiettivo di un calo del debito nel 2016 possa essere a rischio. Ma fa uno sconto al governo. Perché, a suo dire, le colpe vanno cercate nell'evoluzione del "contesto macroeconomico" che appunto "rischia di ostacolarne il conseguimento".
E consiglia "uno stretto controllo dei conti pubblici e la realizzazione del programma di privatizzazioni" in modo da "avvicinare il più possibile il rapporto tra debito e prodotto a quanto programmato e garantirne una riduzione significativa nel 2017".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.