La Bce "affonda" Banca Carige: "Serve un nuovo piano". ​E il titolo crolla a piazza Affari

Con un comunicazione inviata lo scorso 19 febbraio l'Eurotower ha chiesto alla banca genovese una nuova svalutazione, pari a 57,1 milioni. Apertura choc in Borsa

La Bce "affonda" Banca Carige: "Serve un nuovo piano". ​E il titolo crolla a piazza Affari

Apertura choc in Borsa per Banca Carige dopo la doccia gelata della Bce che ieri sera ha corretto al ribasso il risultato di Banca Carige nel 2015. Con un comunicazione inviata lo scorso 19 febbraio l'Eurotower ha chiesto alla banca genovese una nuova svalutazione, pari a 57,1 milioni. Conseguentemente, l'esercizio 2015 ha registrato una perdita netta di 101,7 milioni rispetto ai 44,6 milioni di rosso che sono stati comunicati al mercato lo scorso 11 febbraio. Carige precisa che la svalutazione "produce effetti meramente contabili" non sula "redditività prospettica" del gruppo. Ma a Piazza Affari il titolo ha aperto a 0,569 euro con un crollo del 9,75%.

Ieri sera la Bce ha chesto a Banca Carige di muoversi sulla "riduzione dei rischi" e sulla "presentazione di un piano per adeguarsi ai requisiti di vigilanza". L'Eurotower ha chiesto di predisporre un funding plan entro il 31 marzo, un nuovo piano industriale che tenga conto del deterioramento dell'attuale scenario e un piano che rifletta nuove considerazioni sulle opzioni strategiche del gruppo entro il 31 maggio. È l'ennesima tegola che si abbate sul sistema bancario italiano. Dopo il fallimento delle quattro banche, salvate in extremis dal governo, spuntano altri istituti a rischio crac. L'amministratore delegato della Popolare di Vicenza, Francesco Iorio, ha lanciato un appello netto ai soci per votare a favore della trasformazione in spa, dell'aumento di capitale e della quotazione in Borsa. "Ci servono tre sì, forse dolorosi, ma certamente necessari", ha detto all'Ansa alla vigilia dell'assemblea.

"Vorrei essere chiaro fino in fondo - ha spiegato - la Bce ci ha detto, e lo ha messo per iscritto, che basterebbe un solo no per gettare la banca nel dramma di uno scenario davvero fosco: un commissariamento o, addirittura, la risoluzione".

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