A vedere i clienti retail finiti nel tritacarne di Bed Bath&Beyond, i cui titoli sono crollati ieri del 40%, viene in mente il «m'hanno rimasto solo» pronunciato da Gassman ne I soliti ignoti. Rispetto al film, c'è però una differenza: qui siamo alle prese coi soliti noti. Ovvero, la crème de la crème della speculazione, gli audaci maestri della sòla tirata al parco buoi.
Il re delle meme stock Ryan Cohen è uno di questi. Per settimane, il capo del fondo RC Ventures e presidente di GameStop ha fatto il pifferaio magico, riuscendo a intortare il popolo dei piccoli investitori online grazie al 10% e rotti posseduto in BBBY. Per molti, troppi, un nome sufficiente per puntare a occhi chiusi sul titolo senza curarsi dello stato pre-agonico della catena americana di negozi al dettaglio. Nonostante perdite nel secondo trimestre per quasi 360 milioni di dollari e una liquidità quasi prosciugata, nessun campanello d'allarme. C'era Ryan a suonare la grancassa rialzista. «Sono stufo - sbottava - di vedere dirigenti falliti guadagnare milioni mentre gli azionisti rischiano». Toni quasi epici, da crociata contro i manager incapaci, che sono risuonati come musica alle orecchie dei retail trader. Al punto da indurli a puntare, in appena una ventina di giorni, circa 230 milioni sul titolo, facendone quadruplicare il valore. Un flusso ininterrotto di denaro alimentato dalle chat sulla pagina WallStreetBets di Reddit, dove Bed Bath&Beyond è presto diventata l'argomento di conversazione dominante, mentre i titoli di altri meme trade, come GameStop e Amc, crescevano anche loro, sempre con un aiuto consistente dei trader di Reddit.
È il gioco del cerino già visto l'anno scorso proprio con GameStop: un titolo, quello di BBBY, con forti posizioni allo scoperto si presta per farne uno strumento di lotta contro le scommesse ribassiste degli hedge fund. La presenza di Cohen, attraverso un pacchetto di titoli nella società arrivato all'11,8% alla fine dello scorso marzo, era considerata garanzia di vittoria nella battaglia. Peccato, però, che ieri il soldato Ryan li ha rimasti soli: venduta l'intera quota di 9,5 milioni di azioni, è passato all'incasso facendo collassare i titoli e inducendo Whitney Tilson, un ex gestore di hedge fund, a presentare un reclamo alla Sec sull'attività di Cohen, definendo la vendita dei titoli un'operazione che «puzza fino al midollo». Lui, il miliardario, ne è uscito senza un graffio. Anzi: Bloomberg ha calcolato che Cohen ha intascato un profitto di almeno 68 milioni (senza contare il guadagno aggiuntivo probabilmente realizzato sulle opzioni call). A conti fatti, un +56% in appena sette mesi.
Insomma: niente male, anche se nulla in confronto ai 110 milioni messi in tasca da Jake Freeman, vent'anni, laureato in matematica applicata ed economia alla University of Southern California. Jake aveva investito 27 milioni per assicurarsi il 6,2% di BBBY, venduto dopo neppure un mese. Dietro la folle corsa al rialzo dei titoli della catena Usa c'è anche lui, probabile causa di innesco di una «gamma squeeze», un fenomeno che si verifica quando c'è un ampio acquisto di opzioni call a breve termine di un singolo titolo.
Ma il baby dalle mani d'oro ha già un altro affare tra le mani: le azioni meme trade di MindMed, l'azienda biotecnologica di medicina psichedelica di cui possiede una quota, sono salite ieri di oltre il 70%. Altro parco buoi diretto al macello. Aveva ragione Talleyrand: i cretini non si riposano mai.
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