Per iniziare a contrastare il caro bollette di luce e gas, sparirà la voce sugli oneri di sistema che non si dovranno più pagare: è quanto deciso dall'Arera il 31 gennaio scorso. Il provvedimento non sarà valido soltanto per le famiglie ma anche per le medie e grandi aziende mentre, per quelle più piccole, il nuovo sistema è già in vigore da ottobre.
Cosa cambia
Già dal 1° ottobre 2021, in realtà, 26 milioni di utenze domestiche e sei milioni di piccole e medie imprese non hanno più questa tassa sulle proprie bollette. L'ex tassa incideva per il 10,7% sulla spesa complessiva che tiene conto, per oltre il 59%, della spesa sulla materia prima, a seguire i costi per il trasporto del contatore e il 12,6% per le imposte. In ogni caso, non è certamente questa misura che potrà abbassare il prezzo esorbitante di luce e gas nel 2023 delle famiglie italiane. Infatti, i nuclei più in difficoltà, riceveranno bonus gas, elettricità e energia. Cominciamo proprio da quest'ultimo.
Bonus: energia, gas, elettricità
Oltre tre milioni di persone percepiranno il bonus energia, previsto per le famiglie con un Isee al di sotto di 8.265 euro annui, per i nuclei famigiari con almeno 4 figli e Isee i 20mila euro, per chi percepisce il reddito (o la pensione) di cittadinanza e coloro i quali si trovano in gravi condizioni di salute. Come ricorda il Corriere, il governo ha versato ulteriori 450 milioni di euro per far fronte all'impennata dei rincari. Una delle più temute stangate, quella sul gas, verrà mitigata per le famiglie con 4 o più componenti a seconda della zona climatica in cui si abita con un aiuto compreso fra 30 euro e 245 euro all’anno. Nel quarto trimestre, poi, scatterà il bonus integrativo che andrà sommato al bonus annuale e diviso per quattro.
Il bonus elettrico, invece, vedrà un importo annuo compreso tra 128 euro per le famiglie con due membri, 151 euro per nuclei con tre o quattro componenti e 177 euro per i nuclei familiari da cinque persone in su. Anche in questo caso, nel quarto trimestre scatterà il "bonus integrativo, pari rispettivamente a 46 euro, 55,2 euro e 64,4 euro. Quindi, per conoscere l’ammontare del bonus sociale complessivo (ordinario e integrativo) in questo trimestre bisogna dividere per quattro importo ordinario annuale e sommare l’assegno integrativo". Non è finita qui, perché il governo ha dato un taglio all'Iva del 5% per gli usi civili e industriali.
Cosa succede alle imprese
Discorso diverso per le imprese, che consumeranno (e pagheranno) in base a dimensioni e consumi. Come detto, via agli oneri di sistema "per limitare — riporta una nota dell’Autorità di regolazione per i servizi pubblici di luce, gas, acqua e rifiuti — l’impatto in bolletta degli straordinari rialzi dei prezzi dei prodotti energetici all’ingrosso". Ne usufruiranno tutte le utenze oltre 16,5 kilowattora in media, alta e altissima tensione oltre a quelle che utilizzeranno l'illuminazione pubblica o che ricaricheranno i veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico. Il risparmio netto è compreso tra il 10 e il 20% della bolletta in base a consumi e dimensione dell’azienda. Per far fronte all'emergenza, il Corriere che il Dl sostegni del gennaio 2022 ha stanziato 1,7 miliardi oltre i 3,8 miliardi stanziati con la legge di Bilancio.
Cosa succede con il rinnovabile
Nuove risorse sul caro bollette, in questo caso l'energia elettrica, arriveranno dai profitti extra dati dalle rinnovabili: in pratica, il Gestore dei Servizi Energetici (Gse) farà la differenza tra i prezzi attuali e i prezzi medi dell’energia prodotta fino al 2020 da "impianti solari, idroelettrici, geotermici ed eolici incentivati con vecchi sistemi. I produttori dovranno versare al Gse la differenza su questi profitti extra, oppure la incasseranno qualora la differenza fosse negativa". Infine, se le promesse saranno mantenute, la settimana prossima dovrebbe arrivare un nuovo decreto legge con una cifra compresa tra 4 e 7 miliardi grazie al "tesoretto" accumulato con le entrate extra del 2021.
Come funziona con i conguagli
Invece, se le bollette contengono oneri di sistema che non sono dovuti, "i conguagli spettanti dovranno essere effettuati entro la seconda bolletta successiva", afferma l'Arera.
Inoltre, "se l’offerta commerciale sottoscritta dal cliente non prevedesse l’applicazione diretta delle componenti degli oneri generali (Asos e Arim), ciascun venditore dovrà garantire al cliente una riduzione della spesa pari alla differenza tra i valori delle aliquote degli oneri senza e con azzeramento", conclude.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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