Un aumento medio di circa 50 euro l'anno sulle bollette a partire dal mese di luglio e la stangata sarebbe stata ancora maggiore se non ci fosse il contributo da 1,2 miliardi destinato dal governo a copertura dei rincari.
Per i consumatori italiani l'inizio del periodo estivo è coinciso con l'aumento dei costi delle tariffe - valido fino al prossimo settembre - con il segno più del 15,3% sul metano e del 9,9% sull'elettricità; una botta non di poco conto che è stato preannunciato dall'Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) che in una nota ha comunicato che "Anche per l'Italia il forte aumento delle quotazioni delle materie prime - in continua crescita da inizio anno per la ripresa delle economie dopo i ribassi dovuti la pandemia - nonché la decisa crescita dei prezzi dei permessi di emissione di CO2, avrebbero portato ad un aumento di circa il 20% della bolletta dell'elettricità, se il Governo non fosse intervenuto con un provvedimento di urgenza per diminuire la necessità di raccolta degli oneri generali in bolletta del prossimo trimestre".
Vediamo di cosa si tratta.
Gli effetti sui clienti
L'aumento delle bollette, anche se calmierato dall'intervento del governo, inciderà non poco sul portafoglio delle famiglie italiane considerando che, con questi costi, nel periodo 1 ottobre 2020 - 30 settembre 2021, si troveranno a pagare (famiglia tipo) circa 550 euro per l'energia elettrica e 990 euro per il gas naturale. Secondo alcuni calcoli, una famiglia tipo che abbia un consumo di energia elettrica di 2.700 chilowattora, con la nuova tariffa media (circa 23,3 centesimi per kWh) il rincaro in bolletta dovrebbe tradursi in una spesa di 66 euro in più su base annua. Per quanto riguarda il gas, invece, se si consumano 1.400 metri cubi all’anno si dovrebbe pagare 218 euro in più su base annua, dato che il nuovo tariffario sarebbe di 89 centesimi a metro cubo.
La causa dei rincari
Gli aumenti sulle bollette, come riportato dalla nota Arera, sono dovuti al trend di forte crescita delle quotazioni delle principali materie prime energetiche, soprattutto sui prezzi europei del gas che sono cresciuti di oltre il 30% nel secondo trimestre del 2021 rispetto al primo e risultano sempre più correlati con il prezzo della CO2 che, nel mese in corso, si è attestato oltre i 50 euro/tCO2, anche per le attese di un possibile rafforzamento delle vigenti politiche comunitarie per il contenimento delle emissioni nocive dei gas serra.
Di conseguenza, gli aumenti delle materie prime stanno avendo delle ripercussioni sui prezzi finali dei consumatori, non solo in Italia ma anche in altri paesi europei, come la Spagna e la Francia.
"A settembre l'Autorità dovrà valutare se avviare un percorso di riallineamento del gettito della componente Asos, nell'ambito della flessibilità consentita dalla prudenza di gestione dei conti".
Come risparmiare?
Come ricordato in un precedente articolo de IlGiornale.It, oltre ad un corretto utilizzo degli elettrodomestici per contenere lo spreco di energia, il mercato libero rappresenta una soluzione da tenere a mente, considerando che che si può arrivare a risparmiare circa 200 euro all’anno sulle bollette rispetto al mercato tutelato.
Per scegliere la tariffa migliore è possibile consultare siti di comparazione come SOStariffe.it.
Cosa succede al mercato dell'energia
Contestualmente agli aumenti delle tariffe, però, si registra gli effetti sul mercato dell'energia del 2020 soprattutto a causa della pandemia.
Nel 2020 il
consumo netto di gas naturale è diminuito di 3 miliardi di metri cubi, attestandosi a 68,5 miliardi di metri cubi e con un -4,2% rispetto al 2019. Stessa sorte per i consumi di energia elettrica che hanno segnato un meno 6%.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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