Bonus e detrazioni fiscali: ecco i 47 documenti necessari

Con una nuova circolare l’Agenzia delle entrate chiarisce quali documenti occorre conservare a seconda del bonus richiesto. L’obiettivo è effettuare controlli

Bonus e detrazioni fiscali: ecco i 47 documenti necessari

Con la circolare 28/E del 25 luglio, l’Agenzia delle entrate completa le disposizioni già in parte emanate con la circolare 24/E del 7 luglio, descrivendo nella totalità quali documenti occorre conservare per la dichiarazione dei redditi del 2021 delle persone fisiche in relazione alle deduzioni, alle detrazioni d’imposta, ai crediti di imposta e ad altre forme di contributi o bonus.

Si tratta di un massimo di 47 documenti (per il Superbonus 110%) che diventano meno a seconda del bonus che si è richiesto e che devono essere verificati da commercialisti, professionisti del settore o Caf prima di apporre il visto di conformità.

La circolare e i documenti

La circolare 28/E, a pagina 120 e seguenti, riepiloga i contributi in essere e le specifiche richieste per poterne godere, riassumendo inoltre i tetti massimi di spesa e l’entità delle agevolazioni. I documenti necessari sono invece citati a partire da pagina 140, suddivisi per categoria di bonus. La logica che permea le richieste documentali può essere riassunta per sommi capi:

  • Fatture e ricevute fiscali che comprovino la spesa sostenuta
  • Ricevuta dell’invio telematico all’Enea dei dati richiesti per accedere all’Ecobonus
  • Certificazioni di conformità rilasciate da installatori o fornitori che attestino i requisiti necessari all’accesso ai bonus (per esempio per i bonus ventilatori o caldaie)
  • Autocertificazione con cui il richiedente attesta di detenere il bene soggetto al bonus.

A questi documenti, che sono comuni a tutti i bonus e alle agevolazioni richieste, se ne aggiungono di peculiari per ogni tipologia di bonus.

Le precisazioni

L’Agenzia delle entrate, che ha elaborato il testo delle due circolari in concerto con la Consulta nazionale dei Caf, fornisce inoltre alcuni dettagli che possono contribuire a fare chiarezza. Per esempio, il contribuente che si dovesse accorgere di avere diritto a crediti di imposta che superano l’importo Irpef da versare all’erario, non può iniziare una convivenza con un famigliare ribaltando su questo le spese in esubero. Allo stesso modo la convivenza con persone esterne al nucleo famigliare deve essere iniziata prima dell’avvio dei lavori di riqualificazione dell’immobile.

I limiti di spesa devono pure essere attestati dal contribuente il quale è chiamato anche a certificare, laddove fosse il caso, di avere avuto accesso ad altri contributi riferiti a un medesimo intervento di riqualificazione.

Vengono anche specificati quali interventi possono essere ritenuti “trainanti” in relazione all’accesso ai diversi bonus, ossia Superbonus 110%, ecobonus, bonus facciate, sisma bonus, bonus ristrutturazioni e bonus verde.

Molte disposizioni rimandano a norme o a circolari precedenti anche di diversi mesi e, a prescindere da ciò, non sono sempre di facile lettura. Tutto ciò contribuisce alla necessità che il contribuente si avvalga della collaborazione di profili professionali adeguati.

Si tratta di un percorso procedurale

minuzioso che non vuole lasciare spazio a possibili fraintendimenti in futuro, allorquando venissero svolti dei controlli o degli approfondimenti a danno di chi ha richiesto di accedere a uno o più bonus.

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