Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, ha chiuso il congresso dei giovani imprenditori di Rapallo. Nel suo intervento, il presidente ha parlato a lungo dei bonus stanziati dal governo che, al di là delle buone intenzioni, non rappresentano un reale supporto all'economia del Paese, dove mancano i veri interventi strutturali necessari per una ripresa vigorosa e duratura. "Negli ultimi cinque o sei governo è stata applicata una grande regola: interventi bonus, interventi una tantum a pioggia che sono cumulabili. Così si favorisce il 50% della popolazione anziché il 10% che ne ha bisogno e tutto questo succede perché non c'è un'anagrafe della spesa sociale in Italia. Servono interventi strutturali", ha spiegato Bonomi tra gli applausi dei presenti.
Anche questo influisce sulla mancata crescita del sistema Italia, arenato da anni in una condizione di arretratezza rispetto agli altri Paesi europei, molti dei quali sembrano prossimi a superare anche l'Italia. "Avevamo chiesto una legge bilancio che avesse una stella polare, la crescita, così non è stato. Sulle stime di crescita qualcuno ha detto che siamo catastrofisti, ora tutti sono allineate alle nostre: dicono che quest'anno non cresceremo più del 2%", ha fatto notare il presidente di Confindustria, che però ha fatto un ulteriore precisazione su questo dato: "Se tengo conto dell'effetto di trascinamento dell'anno scorso vuol dire che questo Paese è fermo, non sta crescendo e soprattutto ci troviamo di fronte a un rallentamento mondiale ma asimmetrico".
Una situazione di stallo che non può che preoccupare e far riflettere sugli interventi che dovrebbero essere adottati in futuro. "Gli Stati Uniti rallentano meno dell'Europa e all'interno dell'Europa il rallentamento è asimmetrico: Italia e Germania rallentano di più", ha spiegato ancora Bonomi, che ha esortato tutti a una presa di responsabilità per agire nel più breve tempo possibile: "C'è bisogno di fare quelle riforme che rendano competitivo definitivamente e strutturalmente il nostro Paese, quelle riforme che noi aspettiamo da trent'anni, che in questo Paese non sono state fatte perché si diceva che non c'erano le risorse per farle".
Oggi c'è il Pnrr, che garantisce all'Italia le risorse adeguate per le riforme, che devono essere fatte per rendere il Paese più moderno, efficiente, inclusivo, sostenibile. Questa è la conclusione di Carlo Bonomi.
I fondi europei sono stati stanziati in questa direzione e dovranno essere investiti per "rispondere alle disuguaglianze su cui da 161 anni questo Paese non ha risposte, dall'Unità d'Italia. Diseguaglianze generazionali, di territorio, di competenze".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.