Borsa, siamo sul minimo oppure deve continuare?

Abbiamo 14 giorni per sapere la nostra sorte. Ecco perché saranno cruciali per l'Italia (e pure per tutta l'Unione europea)

Borsa, siamo sul minimo oppure deve continuare?

Patatrac. La Borsa si è disfatta. Panico tra i risparmiatori che hanno visto diminuire, quando va bene, almeno il 30% dei lori risparmi. Molti non hanno venduto quando dovevano (al primo gap negativo ad esempio che è il punto nel quale abbiamo noi liquidato il portafoglio) molti altri hanno mediato al ribasso e si sono scavati la fossa. Molti altri ancora hanno comprato quando il mercato era sui minimi e hanno giocato il pericolosissimo gioco del rimbalzone.

Diciamo che se forse in un primo momento la borsa ha esagerato con il ribasso poi ha esagerato con il rialzo e in medio stat virtus.

La domanda che tutti si pongono è: ci sarà la seconda e la terza gamba del ribasso?

La Borsa italiana è tornata sui massimi del 1985, indietro nel tempo di 35 anni e penso abbia già scontato il peggio che potesse succedere.

Il problema sono gli Usa, dove c’è una evidente sottovalutazione dell’emergenza sanitaria e dove il peggio deve ancora venire. Nel grafico qui sotto notate come la trendline di lungo periodo sul Nasdaq ha ancora tenuto, ma che se si dovesse rompere l’obiettivo sarebbe la proiezione della massima distanza tra la stessa e il punto di massimo dal punto di rottura e quindi obiettivo a quota 3000.

Proiezione

Vero? Falso? La cosa interessante è che quella trendline è davvero significativa e il Nasdaq l’ha sentita potentemente e questo è un elemento a favore di tutti coloro che sostengono che abbiamo già visto il minimo e che magari davanti vedremo grande volatilità e una lunga congestione.

Tempo qualche settimana e lo sappiamo: quello che è certo è che se l’emergenza sanitaria viene affrontata nella maniera adeguata ci sono le armi per combattere, se come nel Regno Unito o negli Usa si continua a fare finta che sia una semplice influenza i problemi possono diventare enormi.

Per l’Italia il principale problema ora è la

Troika via Mes, ovvero l’austerità imposta da Berlino e dai falchi del Nord.

Abbiamo 14 giorni per sapere la nostra sorte, ovvero quando si incontreranno di nuovo i presidenti del consiglio dei diversi Stati dell’Unione europea per decidere le misure straordinarie (coronabond) per gli Stati più colpiti dalla pandemia.

Prima di quella data è davvero difficile ogni previsione e bisogna navigare a vista, nel male e nel bene.

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