Bpm alza il prezzo per Anima. Muro di cedole anti Unicredit

L'offerta sale a 7 euro. Castagna: "Orcel contrasta con i nostri valori. Non capisco la sua disciplina nelle fusioni"

Bpm alza il prezzo per Anima. Muro di cedole anti Unicredit
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Giuseppe Castagna (nella foto) è sceso in trincea con le mani legate dalla passivity rule scattata con il lancio dell'Ops da parte di Unicredit. Ma la linea di difesa dell'amministratore delegato del Banco Bpm, che ieri ha presentato i conti e il nuovo piano industriale dell'istituto, è chiara: «Le barriere contro l'offerta ostile di Unicredit non sono protezionistiche, ma sono per far valutare correttamente la nostra banca, su cui abbiamo messo dieci anni di lavoro, che sta facendo risultati straordinari» perché «non vogliamo che sia svenduta ai prezzi di due anni fa, ma venduta a prezzi che siano pari alle prospettive che vanta oggi», ha precisato. La risposta di Castagna si basa su tre leve: i risultati che battono le previsioni, un piano triennale rivisto al rialzo (battezzato The Place to be, il posto dove stare) che punta a raggiungere un utile netto di 2,15 miliardi nel 2027 e soprattutto il rilancio del prezzo dell'Opa su Anima da 6,2 euro per azione indicati a novembre a 7 euro con già in tasca l'impegno ad aderire di Poste (per l'11,9%) e del fondo Fsi Sgr (per il 9,7%). L'assemblea per approvare il rilancio è convocata il 28 febbraio e per approvare la nuova proposta basterà un'assise ordinaria con la maggioranza semplice del 50% più un voto invece del 66% richiesto dall'assemblea straordinaria.

Intanto i vertici dell'istituto milanese alzano anche un muro di cedole e si impegnano a raggiungere oltre 6 miliardi di remunerazione cumulata relativamente al periodo 2024-2027 (più un ulteriore miliardo eventuale se la Bce autorizzerà il Danish Compromise su Anima). Insomma, 3 miliardi in più rispetto ai 4 miliardi cumulati previsti dal piano strategico 2023-2026.

«Il comportamento di Unicredit è stato un po' randomico nelle ultime settimane, con molti interventi in attività finanziarie. Quindi non sappiamo che cosa vogliono fare rispetto alla nostra decisione» di rilanciare su Anima. «La mia opinione è che non devono solo considerare Anima ma anche una miglior comprensione del nostro piano, della nostre potenzialità, di quanto dovrebbero spendere per rendere vincente la loro offerta che ora non è un'offerta» perché «è a sconto», ha spiegato il banchiere commentando l'ipotesi che l'istituto di Piazza Gae Aulenti debba rivedere al rialzo il prezzo della sua Ops sul Banco. Poi altre due frecciate: Unicredit dice «di essere disciplinata nelle acquisizioni, ma io questa disciplina non la capisco tra il 30% di Commerzbank, il 5% o forse l'8% di Generali e l'offerta su di noi». Sulla possibilità che l'intervento di Unicredit in Generali possa essere legato a una valutazione soft da parte del Golden Power sull'Ops, ha chiosato: «Sarebbe molto grave se un operatore di mercato decidesse di realizzare un'operazione per guadagnare i favori di qualcun altro».

Sempre ieri Castagna ha presentato i conti del bilancio 2024 chiuso con un risultato netto di 1,92 miliardi (+52%), mentre il margine di interesse si è attestato a 3,44 miliardi (+4,6%). Le commissioni nette ammontano a 2 miliardi, in crescita del 4,4% per effetto della performance registrata nel comparto dei prodotti di risparmio (+9,8% rispetto al 31 dicembre 2023). Il banchiere è in partenza per un roadshow che toccherà Londra e Parigi per presentare agli investitori l'aggiornamento del piano industriale.

«Incontreremo tutti gli azionisti importanti» tra cui il Credit Agricole, ha sottolineato, precisando che la Banque Verte «ha fatto un ottimo affare con noi: hanno speso 300 milioni che ora valgono 1,3 miliardi. Prenderanno le loro decisioni da azionisti».

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