Brembo crolla in Borsa vittima dell'auto in crisi

Deludono le stime sull'anno. E il titolo fa -15%

Brembo crolla in Borsa vittima dell'auto in crisi
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La crisi del settore automotive impatta sul futuro di Brembo che sbanda in Piazza Affari: ieri lo storico gruppo bergamasco di sistemi frenanti ha lasciato sul terreno il 15,1% a 8,65 euro dopo aver rivisto, in calo, le prospettive 2025. Probabilmente hanno inciso anche i conti 2024, chiusi con luci e ombre: un fatturato stabile a 3,8 miliardi, una flessione dell'utile netto a 262,6 milioni (-13,9%) e la conferma del dividendo ordinario lordo a 0,30 euro, in linea con il 2023. Il quadro si è però complicato quando Brembo ha annunciato di prevedere, per il 2025, un calo del fatturato di circa il 5% rispetto all'anno scorso. E a nulla è bastata la precisazione della società: «Con il consolidamento di Ohlins e se lo scenario geopolitico e le tensioni commerciali si stabilizzassero» nella seconda metà dell'anno, potremmo registrare «un fatturato in linea». Di fatto, guardando all'anno appena chiuso, il settore auto è stato ancora il «minore dei mali» con una crescita dell'1,4%, grazie soprattutto all'andamento positivo del segmento dei ricambi, che vale il 12% dei ricavi totali. Sono rimaste sostanzialmente stabili (+0,4%) le applicazioni per motocicli, mentre sono calate quelle per le competizioni (-2,4%) e soprattutto quelle per i veicoli commerciali (-12%). A livello geografico va male l'Italia, con vendite in calo del 6,5%, mentre limitano i danni Francia (-2%) e Germania (-0,2%). Giù anche il mercato del nord America (Stati Uniti, Canada e Messico) sceso del 4%, e quello del sud America (Brasile e Argentina) che ha perso l'1,7 percento. Le vendite sono cresciute sensibilmente nel Regno Unito (+13%) e in Cina (+7,7%), India (+10,9%) e Giappone (+37,9%).

«In un anno di forti difficoltà per l'automotive, in particolare in Europa, Brembo ha dimostrato una grande solidità e una capacità di adattamento che ci danno fiducia per il futuro», ha dichiarato il

presidente esecutivo Matteo Tiraboschi (foto) confermando gli investimenti del gruppo che, nel 2024, hanno raggiunto 497,5 milioni con un indebitamento finanziario netto a 360,4 milioni, in diminuzione di 94,4 milioni sul 2023.

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