Il Superbonus del 110% fa gola a molti condomini che hanno già iniziato a sfruttarlo: secondo l'Art.119 del d.L. 34/2020 - Dl Rilancio, si tratta di una detrazione Irpe/Ires del 110% sul computo totale delle spese sostenute dal cittadino (La cessione del 110% in cinque anni, tutti gli altri bonus in 10 anni) per finanziare degli interventi riconducibili al campo del risparmio energetico o in quello della riduzione rischi in zone sismiche.
Dopo aver avuto informazioni dal Presidente dell'ANACI, Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari, abbiamo chiesto a chi lavora in banca come funziona, esattamente, il Superbonus. In esclusiva per ilgiornale.it abbiamo sentito il Dott. Remo Taricani, co-CEO Commercial Banking Italy di UniCredit.
Come funziona tecnicamente la cessione del credito fiscale di un condominio nell’ambito del Superbonus 110%?
"Mi lasci premettere che come UniCredit crediamo fortemente nel valore di questa iniziativa perché può favorire la ripartenza di un settore fondamentale per l’economia del Paese, oltre a garantire interventi importanti di rigenerazione edilizia. Proprio per questo abbiamo attivato sin da subito una macchina organizzativa articolata per garantire maggiore semplicità al nostro cliente finale".
Quali sono le modalità?
"Le modalità con cui condomini o privati proprietari di immobili possono sfruttare i vantaggi derivanti dal Superbonus 110% sono diverse così come sono diverse le opportunità. In UniCredit abbiamo studiato soluzioni che potessero supportare i nostri clienti dal punto di vista finanziario ma anche nella semplificazione del processo richiesto nel caso di Superbonus. Parlando delle soluzioni finanziarie abbiamo la possibilità, per condomini e persone fisiche, di richiedere un finanziamento pari al 100% dei lavori che stanno affrontando a fronte della cessione del credito fiscale. Cessione che avviene a un valore di 102, rendendo quindi ancora più interessante l'operazione. Chiaramente accettiamo anche la cessione del credito fiscale cosiddetta 'stand alone' quindi non accompagnata da una richiesta di finanziamento".
Il condominio deve anticipare qualcosa oppure è la banca a mettere tutti i soldi?
"Dipende dalla tipologia di intervento e credito fiscale maturato. Come accennato nella risposta precedente, nel caso del Superbonus 110%, per evitare un esborso immediato il cliente (privato o condominio) può richiedere alla banca un prestito-ponte da chiudere con la cessione alla banca del credito stesso. L’alternativa consiste nel richiedere lo sconto in fattura alle imprese che effettuano i lavori a fronte del credito fiscale: in quest’ultimo caso la banca sostiene l’impresa nell’affrontare le spese relative all'intervento concedendo un'apertura di credito a fronte della cessione dei crediti futuri".
Nel caso in cui un condominio fa la cessione del credito ad una banca viene esonerato da ogni responsabilità?
"Per quel che riguarda la liceità e la correttezza del credito fiscale, la banca, estranea al rapporto tributario tra il condominio/privato ed il fisco, non è coinvolta nelle vicende riguardanti l’origine del credito stesso. Nel caso in cui invece fosse stato acceso un finanziamento sottostante invece, la responsabilità del rimborso è in capo al richiedente".
Cosa succede se a fine lavori il tecnico certifica che, in realtà, non sono state raggiunte le due classi energetiche in più?
"Se esistono i presupposti, il cliente privato/condominio può usufruire degli altri bonus fiscali previsti dalla normativa vigente. Unicredit acquista infatti anche crediti fiscali per interventi non soggetti all'incentivo del Superbonus ma comunque previsti dal Decreto permettendo così a chi commissiona i lavori l'incasso immediato di quei flussi di compensazione fiscale che altrimenti sarebbero realizzabili molto più avanti, in un lasso di tempo che può arrivare fino a 10 anni. Parliamo di interventi di riqualificazione come, ad esempio, il bonus casa, il bonus facciate e il bonus fotovoltaico. Per quanto riguarda la cessione dei crediti fiscali non rientranti nel Superbonus e detraibili in 10 anni la banca prevede un prezzo di riacquisto del credito di 80 euro ogni 100 euro, mentre per i crediti detraibili in 5 anni il prezzo è di 90,91 euro".
Quante pratiche sono state accettate dalle banche in Italia?
"Ovviamente non disponiamo del dato a livello sistemico. Analizzando però i dati delle richieste a noi pervenute emerge che il 67% degli interventi è destinato alla riqualificazione energetica, il 16% degli interventi sono destinati alla riduzione del rischio sismico, l’8% è destinato al cosiddetto bonus facciate ed il 9% è destinato ai lavori di ristrutturazione (es. ristrutturazione ambienti interni, pavimentazione etc.). La media del credito d'imposta cedibile per pratica è pari a circa 113 mila euro mentre il credito d'imposta cedibile più alto è pari 850mila euro.
Sul totale delle pratiche attualmente in valutazione circa l’88% hanno come beneficiario un privato, l’8% un condominio e la restante parte un’impresa. Mentre attualmente la distribuzione geografica vede nel Nord Est il 43% del totale delle pratiche in valutazione dalla banca, seguono la Lombardia e il Centro Nord con il 17%".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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