Una storica azienda di bevande e alcolici e un portale di e-commerce. Campari si beve Tannico, una sorta di enoteca online, e con una maxi operazione da 23,4 milioni di euro accelera la svolta digitale che renderà il gruppo virtualmente sempre più globale.
È uno dei tanti effetti della pandemia che ha rivoluzionato il modo di fare business e accelerato le tendenze in atto. Quale parte essenziale del nostro percorso di trasformazione digitale, l'e-commerce costituisce un canale strategicamente rilevante per il nostro business. Facendo leva sull'esperienza di Tannico, saremo in grado di accelerare i nostri piani di sviluppo nell'e-commerce, canale già in crescita, ma destinato a diventare ancora più strategico a seguito delle probabili durevoli modifiche nel comportamento dei consumatori indotte dall'emergenza Covid-19, ha commentato l'amministratore delegato del gruppo Campari, Bob Kunze-Concewitz.
Un'operazione che sarà perfezionata entro luglio, e che costituisce il primo tassello di uno sviluppo a tappe con cui Campari punta a rilevare il 100% dell'enoteca online entro il 2025. La struttura dell'operazione, prevede che Campari rilevi il 39% del capitale di Tannico e sottoscriva simultaneamente un aumento di capitale riservato per raggiungere una partecipazione complessiva del 49%.
D'altra parte Tannico, guidata dal ceo Marco Magnocavallo, non è un e-commerce qualsiasi ed è riuscito ad affermarsi dal 2013 (anno della sua nascita) come uno dei principali portali di vendita online nel settore enologico raggiungendo una fetta di mercato di oltre il 30% e più di 7 milioni di visitatori unici nell'ultimo anno. Nel 2019, inoltre, la società ha registrato vendite per 20,6 milioni di euro (1,5 milioni di bottiglie vendute) con un tasso di crescita annuo del 50% nell'ultimo triennio. La sua offerta, disponibile in oltre 20 mercati in tutto il mondo, tra cui Stati Uniti, Germania, Regno Unito e Francia, vanta una selezione di oltre 14mila vini provenienti da 2.500 cantine italiane ed estere. Una vetrina che Campari non si farà scappare dando un'accelerazione al proprio business, il gruppo ha deciso infatti di ripartire dall'm&a dopo un primo trimestre appesantito dall'effetto Covid e il tramontato piano di trasferimento delle sede in Olanda .
D'altra parte, lo sviluppo digitale e online sembrano proprio essere il driver industriale del momento e non mancano gli esempi tra coloro che, da un paio di anni, hanno intrapreso questa via e ora stanno accelerando il processo.
Soggetti insospettabili o che sembravano dover rimanere lontanissimi dal digitale: le banche, la gdo e le telco in generale ma anche Poste, Enel e di recente la nuova Roberto Cavalli che sta puntando tutto su marketing ed e-commerce. Una tendenza che, nei prossimi mesi, vedrà probabilmente altri portali di e-commerce nel mirino di grandi gruppi industriali accendendo una sorta di risiko web.
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