Campari si compra Grand Marnier. Il gruppo italiano ha lanciato un’Opa per rilevare il 17,19% del marchio francese di liquori al prezzo di 8,05 euro per azione.
Un’offerta da 684 milioni di euro che negli ultimi 20 anni è stata preceduta dall’acquisizione di 24 marche (da Cynar a Crodino passando per Averna) e che pone Campari come sesto gruppo mondiale dei liquori distribuiti in 190 Paesi con un fatturato di 1,65 miliardi nel 2015. Ora, con l’entrata nel gruppo Grand Marnier, che l’anno scorso ha avuto un fatturato di 151 milioni, il gruppo italiano si propone di sfondare anche all’estero. Al momento il mercato italiano vale il 25% dei ricavi, mentre quello statunitense il 22,1% e quello tedesco appena il 10%.
“Con l’acquisizione di Grand Marnier continuiamo a implementare la nostra strategia di acquisizioni in maniera molto disciplinata e coerente, anche a livello finanziario, in quanto consolidiamo un brand a elevata marginalità e generazione di cassa, che ci aspettiamo abbia un effetto accrescitivo immediato sul business esistente", ha affermato l’amministratore delegato di Campari, Bob Kunze-Concewitz che ha raggiunto anche un accordo in esclusiva per distribuire in tutto il mondo il portafoglio di Spirit Grand Marnier fino al 31 dicembre 2021.
Gli affari tra le industrie italiane e francesi non si fermano qui. Solo la scorsa settimana Lavazza ha acquistato Carte Noire, mentre la francese Vivendi è salita al 24,9% di Telecom e ha stretto un’alleanza con Mediaset per creare un colosso dei media.
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