Cashback, schiaffo della Bce a Gualtieri: "Doveva avvisarci"

La Bce lamenta al ministro Gualtieri il fatto di non essere stata consultata in merito all'introduzione del programma cashback

Cashback, schiaffo della Bce a Gualtieri: "Doveva avvisarci"

Il programma di cashback, il piano ideato dal governo giallorosso per premiare i cittadini che effettueranno gli acquisti usando i pagamenti elettronici, è finito nel mirino della Banca centrale europea (Bce).

Il cashback nel mirino di Bruxelles

L’introduzione del cashback per incentivare gli e-payment è una misura sproporzionata alla luce del potenziale effetto negativo che potrebbe avere sul contante, compromettendo l'approccio neutrale verso i vari mezzi di pagamento disponibili. Questo è quanto si legge in una lettera firmata dal responsabile della vigilanza Bce, Yves Mersch, e indirizzata al ministro italiano dell’Economia, Roberto Gualtieri.

La Bce apprezzerebbe che le autorità italiane tenessero in debita considerazione i rilievi che precedono adempiendo in futuro al proprio obbligo di consultare la Bce, se del caso", si legge nella missiva. Critico, dunque, l'istituto di Francoforte, che lamenta al ministro Gualtieri il fatto di non essere stato consultato.

Tra le osservazioni sull'effettiva efficacia dello strumento, secondo quanto riferisce la Reuters, Mersch ha definito, come detto, il nuovo programma adottato dall’esecutivo giallorosso "sproporzionato". Il responsabile della vigilanza Bce ha inoltrato la lettera a Gualtieri lo scorso 14 dicembre, ultimo giorno del suo mandato all'Eurotower.

La spiegazione della Bce

Nella missiva, Mersch ha ricordato che "in conformità agli articoli 127, paragrafo 4, e 282, paragrafo 5, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, al considerando 19 del regolamento (CE) n. 974/98 e all'articolo 2, paragrafo 1, secondo trattino, della decisione del Consiglio 98/415/CE28, le autorità nazionali sono tenute a consultare la Bce su progetti di disposizioni legislative che rientrino nelle sue competenze, comprese, in particolare, quelle relative a mezzi di pagamento".

Ricordiamo che il premier Giuseppe Conte aveva giustificato l’introduzione del programma cashback perché considerata "una riforma di sistema con pagamenti più convenienti, in sicurezza per recuperare il sommerso". "Se si usa il cashback in modo ordinato diamo ossigeno a un settore, se il risultato è l'affollamento per le strade non è quello che avevamo sperato", aveva aggiunto Conte. Che adesso deve fare i conti con un mal di pancia non trascurabile da parte della Bce.

Dopo la parentesi natalizia, durante la quale è stato confermato una sorta di extra cashback, a partire dal gennaio 2021, il programma andrà avanti di semestre in semestre fino al 30 giugno 2022. Previsto il rimborso del 10% delle spese per chi utilizzerà carte e app (fino a una spesa massima di 1.500 euro), per un massimo di 150 euro a semestre, a fronte di 50 transazioni elettroniche. I consumatori potranno ottenere un tesoretto complessivo di 300 euro all'anno.

L'affondo di Fidanza

Il capodelegazione di Fratelli d'Italia- ECR al Parlamento europeo, Carlo Fidanza, ha puntato il dito contro la mossa del governo giallorosso, definendo il cashback una misura sproporzionata e discriminatoria. "Per anni la sinistra ci ha irretito con il famigerato 'ce lo chiede l'Europà. Ma, guarda caso, quando c'è stato da introdurre una misura sproporzionata e discriminatoria come il cashback nessuno tra Palazzo Chigi e il ministero dell'Economia si è posto il problema di chiedere un parere alla Bce", ha spiegato Fidanza.

"E la Bce nella sua lettera di richiamo non ha fatto altro che esercitare buon senso - ha quindi aggiunto lo stesso Fidanza - evidenziando come il cashback fatto così discrimina l'uso del contante e non da alcuna garanzia di essere efficace nella lotta all'evasione". "Lo aveva sottolineato puntualmente Giorgia Meloni ed è stata additata come amica degli evasori.

E' amica degli evasori anche la Bce o più semplicemente è il governo Conte ad essere amico delle banche e nemico degli italiani? Allora, una volta di più, il governo faccia quello che ci chiede l'Europa e rinunci a questo folle cashback", ha concluso il capodelegazione di Fratelli d'Italia al Parlamento europeo.

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