Cdp, ora c'è l'accordo sul consiglio: le quote rosa avranno più spazio

Probabile un allargamento del cda con la nomina di cinque donne. Al vertice confermati il presidente Gorno Tempini e l'ad Scannapieco

Cdp, ora c'è l'accordo sul consiglio: le quote rosa avranno più spazio
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Oggi si riunirà l'assemblea della Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) per designare i componenti del consiglio di amministrazione e della gestione separata, unità che si occupa del risparmio postale. I due azionisti, ministero dell'Economia (82,7%) e Fondazioni di origine bancaria (17,3%), dovrebbero presentarsi in quel di via Goito. Il condizionale è d'obbligo per via del differimento delle ultime due convocazioni. Questa volta, tuttavia, l'accordo politico sulle nomine dovrebbe essere stato raggiunto.

Il Tesoro, dopo le naturali interlocuzioni con Palazzo Chigi, ha confermato come amministratore delegato Dario Scannapieco. All'azionista di minoranza spettano, invece, il presidente Giovanni Gorno Tempini, il consigliere Luigi Guiso e - se fosse convocata un'assise straordinaria prima di quella ordinaria - due componenti femminili selezionate da Fondazione Cariplo e Compagnia di San Paolo. Ritirata, come anticipato dal Giornale giovedì scorso, la candidatura dell'ex presidente di Eni, Lucia Calvosa. Aumentando il numero di consiglieri da 9 a 11, si potrebbe rispettare più facilmente il mandato della legge Golfo-Mosca che impone i due quinti (arrotondati all'unità superiore) di quote rosa nel cda. Con cinque consigliere ogni partito di maggioranza (Fdi, Fi e Lega) avrebbe la propria rappresentante. Al momento i nomi indicati dai rumor sono Valentina Milani (avvocato e nel cda di Cdp Venture Capital), Flavia Mazzarella (ex dg Privatizzazioni del Tesoro, ex presidente di Bper e consigliere di Webuild) e Anna Maria Selvaggio (direttore generale del Fondo Fon.te).

In quota Forza Italia è certa la designazione di Giovanni Cuzzilla (presidente di Federmanager e di Trenitalia), mentre gli altri due candidati dovrebbero essere Francesco Di Ciommo, consigliere uscente di Cdp e Giorgio Lamanna, avvocato ed ex consigliere di BancoPosta Fondi. Altre indiscrezioni, tuttavia, evidenziano che, se l'allargamento del consiglio dovesse diventare effettivo, potrebbe essere nominato Marcello Sala, direttore generale del dipartimento Economia con delega alle partecipate pubbliche. Cdp, infatti, controlla o partecipa al capitale di giganti della Borsa come Eni, Fincantieri, Saipem, Poste e Tim (oltre a Open Fiber e Autostrade). Via XX Settembre, tuttavia, nei giorni scorsi ha ricordato che il direttore del Tesoro Riccardo Barbieri Hermitte e quello della Ragioneria Biagio Mazzotta (che ha poi delegato Pier Paolo Italia) entrano a far parte di diritto nel board della gestione separata di Cdp, mentre ha escluso le voci ripetutamente circolate e non ancora spente di una designazione di Sala.

Nel consiglio della gestione separata che sovraintende a 234 miliardi di asset (92 miliardi in libretti, 142 miliardi in Buoni fruttiferi) ci saranno pertanto Barbieri e Italia oltre a rappresentanti di regioni, province e comuni. Nonostante le smentite di rito, il Pd ha cercato di confermare il presidente dell'Anci Decaro, ora diventato parlamentare europeo.

Il presidente Upi, Michele de Pascale, anch'egli del Pd e candidato alla presidenza dell'Emilia Romagna, ha sottolineato di aver messo a disposizione di Cdp i nomi di tre tecniche e tecnici «dall'indiscutibile competenza professionale». Segno che per il Nazareno è una questione di famiglia.

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