Nella Pubblica amministrazione gli sprechi, gli sperperi e l'inefficienze valgono circa 200 miliardi di euro, il doppio dell'evasione fiscale. A rivelarlo è l'ufficio studi della Cgia di Mestre secondo cui "Ci sono ragionevoli certezze nel ritenere che nel rapporto 'dare-avere' tra lo Stato e il contribuente italiano, il soggetto maggiormente leso non sia il primo, bensì il secondo".
A sostegno di questa posizione, l'associazione dei piccoli imprenditori e artigiani di Mestre ricorda come "Il record di infrazioni europee subite dal nostro Paese fino ad oggi, ad esempio, dimostra che le nostre istituzioni pubbliche devono migliorare tantissimo . Segnaliamo che tra le procedure in corso nei confronti dell’Italia figurano quelle sulla pessima qualità dell’aria presente in molte città, la presenza dell’arsenico nell’acqua potabile, il mancato rispetto dei tempi di pagamento da parte della nostra Pubblica Amministrazione (PA) e i livelli di inquinamento presenti nell’area dell’ex Ilva di Taranto".
In questa cornice, mentre da un lato l'ammontare complessivo dell'evasione fiscale in Italia si assesta sui 110 miliardi di euro, "sarebbe comunque molto inferiore al costo che i cittadini e le imprese sopportano in ragione del cattivo funzionamento della PA e degli effetti negativi procurati dal mancato rispetto della norme e dei regolamenti vigenti da parte di un pubblico ufficiale o di un incaricato al pubblico servizio".
"Sia chiaro - conclude la nota della Cgia - chi evade commette un reato e va perseguito ovunque esso si annidi; tuttavia la legalità deve essere rispettata da tutti: sia dai soggetti pubblici
sia da quelli privati. Gli effetti economici delle inefficienze pubbliche che si 'scaricano' sui privati sono di fonte diversa, gli ambiti in molti casi si sovrappongono e, per tali ragioni, non sono addizionabili”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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