"Chiedere un contributo ai pensionati più ricchi per aiutare i disoccupati"

Il presidente dell’Inps propone di dare un reddito minimo a disoccupati e esodati: "Chiediamo i soldi a chi ha la pensione alta"

Pensionati in attesa in un ufficio dell'Inps
Pensionati in attesa in un ufficio dell'Inps

Chi deve mettere una pezza agli errori del ministro Elsa Fornero o all'incapacità del governo Renzi di rilanciare il mercato del lavoro? Gli italiani stessi, ovviamente. O peggio ancora: i pensionati. Per il presidente dell’Inps Tito Boeri, è infatti "giusto" chiedere ai pensionati che godono degli assegni più alti un contributo per aiutare chi versa in condizioni economiche disagiate, soprattutto coloro nella fascia di età tra i 55 e i 65 anni che sono esodati o hanno perso il lavoro poco prima dell’età della pensione.

"Vogliamo aiutare queste persone sfortunate e vogliamo dare loro anche di più di quanto hanno versato", ha spiegato Boeri che, in una intervista a Radio Anch’Io, non si sbilancia sulla soglia sopra la quale una pensione sarà considerata alta e quindi soggetta a possibili interventi. "È una scelta da fare con i numeri alla mano - ha sottolineato il presidente dell’Inps - ma al di sopra di questo importo credo sia giusto chiedere di dare un contributo alle persone che si trovano in situazioni di disagio".

"Moltissime persone non vengono aiutate - continua Boeri - spesso ai poveri si pensa poco, si danno trasferimenti a persone che non hanno bisogno di aiuti economici quando ci sono persone che sono davvero in condizioni di disagio economico".

Per il numero uno dell'Inps bisogna andare incontro a questo problema sociale: "L'idea sarebbe dare un reddito minimo a queste persone". Una proposta che "potrebbe essere anche vista" come un’anticipazione dell’assegno sociale.

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