La filiera del tabacco fa parte di un settore complesso, animato da molteplici attori e in continua trasformazione, in equilibrio tra innovazione e tradizione. Un settore che, oltre a fare i conti con la pandemia di Covid-19, deve affrontare numerose sfide, in primis conseguire la sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Di questo e molto altro si è parlato in occasione dell'incontro "La filiera del tabacco tra tradizione e innovazione", evento promosso da Confagricoltura e JTI Italia (Japan Tobacco International), tenutosi a Roma presso Villa Blanc (Luiss Business School).
Quale futuro per la filiera del tabacco?
L'appuntamento è stato occasione per confrontarsi su linee programmatiche, priorità ed esigenze da mettere in atto per la competitività e il mantenimento di un comparto agricolo strategico per il Paese. Presenti all'incontro Gian Luigi Cervesato, Presidente e Amministratore Delegato di JTI Italia, Annamaria Barrile, Direttore relazioni istituzionali di Confagricoltura, Federico Freni, Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Economia e delle Finanze, Gian Marco Centinaio, Sottosegretario di Stato al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e Marcello Minenna, Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Le discussioni hanno ruotato attorno a un punto fondamentale: trovare il modo migliore per mettere al sicuro il ciclo produttivo del tabacco made in Italy. Anche perché stiamo parlando di una filiera che rappresenta un'eccellenza del nostro Paese, tra i principali produttori in Europa e forte di una quota di quasi il 30% del totale in Ue. Negli ultimi anni, questa storica filiera, riconosciuta a livello internazionale, ha mostrato vari segni di sofferenza, dovuti in parte ai mutamenti economici del comparto e in parte a una normativa che non è riuscita ad adattarsi ai suddetti cambiamenti. È proprio questo uno dei nodi più spinosi che dovrà essere sciolto al più presto dalle istituzioni per liberare un settore strategico come quello tabacchicolo.
"La mancanza di certezze e di programmazione è nemica dell’innovazione e della sostenibilità perché non consente di programmare nel tempo gli investimenti e di adattarsi velocemente ai mutamenti del mercato", ha spiegato Gian Luigi Cervesato, Presidente e AD JTI Italia, sottolineando che JTI Italia "da sempre crede nel potenziale di questo Paese e lo dimostra il fatto che negli ultimi 20 anni ha investito oltre 600 milioni di euro nei territori in cui opera di cui oltre 350 destinati allo sviluppo e il miglioramento della filiera del tabacco". Non solo: tutto è stato fatto seguendo le migliori pratiche ambientali per conseguire la sostenibilità ambientale ed economica e garantire il futuro della filiera e delle persone che vi lavorano.
Il nodo fiscale
A proposito della leva fiscale, è importante ricordare che il mercato negli ultimi 10 anni ha registrato una riduzione di quasi il 28% in termini di vendite delle sigarette tradizionali, anche e soprattutto a causa della progressiva espansione dei prodotti alternativi di nuova generazione. Ecco perché la situazione richiede una collaborazione stretta tra tutti i player del settore, a tutela di imprese e produttori. Gli stessi player dovranno lavorare insieme "per la semplificazione del sistema fiscale in modo che possa funzionare da stimolo per la programmazione degli investimenti con l'obiettivo di rendere il Paese più forte e attrattivo anche a livello internazionale" ha aggiunto Cervesato.
La programmazione degli investimenti, infatti, è necessaria per generare quel processo di innovazione sostenibile da cui dipende in buona parte la competitività del nostro sistema Paese, un processo che deve includere la sostenibilità nei tre campi elencati: economico, sociale e ambientale. Un impegno del genere può essere raggiunto solo mediante la collaborazione tra le diverse realtà della filiera in gioco: dai produttori diretti alle associazioni di categoria, dalle aziende al mondo della politica.
"L’importanza di proseguire nella coltivazione di tabacco in zone nevralgiche del Paese impone di mantenere alta la fiducia dei produttori e della cooperazione, provati dalla mancanza di uno scenario certo di medio e lungo periodo, di accordi con le manifatture non sempre rinnovati; una situazione di incertezza che non permette alle aziende e alle OP una programmazione delle operazioni colturali e dei relativi nuovi investimenti necessari", ha dichiarato Annamaria Barrile, Direttore Relazioni Istituzionali di Confagricoltura.
"Il tabacco è parte della storia di questo paese, sia per la produzione che per la filiera distributiva", ha ricordato il Direttore Agenzia Dogane e Monopoli Marcello Minenna.
"L'ADM sta lavorando per velocizzare i processi che interessano il settore. Abbiamo in questo momento un rimbalzo economico importante, che dobbiamo supportare con una stretta collaborazione tra pubblico e privato" ha affermato in conclusione dell'incontro Minenna.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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