L’inefficienza della logistica e dei trasporti è costata al nostro Paese 24 miliardi di Pil negli ultimi 12 anni. E’ quanto emerge dalla ricerca realizzata dall'Ufficio studi di Confcommercio “Trasporti al passo, economia ferma Accessibilità, trasporti e mobilità al tempo della crisi” presentata questa mattina a Roma. Secondo l’associazione, infatti, "se l'accessibilità fosse rimasta ai livelli del 2000, nel 2012 si sarebbe registrato un Pil più elevato di circa 4 miliardi di euro (+0,2% rispetto al dato effettivo)”. La perdita di accessibilità in dodici anni è, dunque, costata al nostro Paese complessivamente 24 miliardi di euro di Pil, sommando le perdite annuali nell'intero periodo. Se L’Italia avesse messo in campo, nel periodo 2001-2012, politiche di miglioramento dell'accessibilità tali da allinearlo ai livelli tedeschi, infatti, l'incremento del Pil italiano sarebbe stato complessivamente pari a 120 miliardi di euro. A incidere su questi numeri sono anche gli "enormi squilibri esistenti tra nord e sud”: se le regioni del sud disponessero dei livelli di accessibilità della Lombardia, il Pil italiano sarebbe più elevato di circa 48 miliardi di euro.
Infine, pesano sull’attuale inefficienza dei trasporti anche tutte quelle riforme rimaste "incompiute": misure di programmazione e regolazione, che "teoricamente dovrebbero richiedere un lasso di tempo assai minore per essere completate, ma che ancora mancano all'appello, a tutto svantaggio della competitività del sistema nazionale dei trasporti e della logistica. Con tempi di attesa anche ventennali”.
Tra queste troviamo le mancate riforme delle norme sugli assetti portuali (tempi di attesa 19 anni), sugli interporti (23 anni), sul Trasporto pubblico locale (16 anni), sui servizi di noleggio auto con conducente (21 anni), sui piani urbani della mobilità, e della legge quadro sosta e parcheggi (13 anni e 24 anni).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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