Confesercenti: "Con aumento Iva si riduce il gettito"

Non sarà solo una stangata per i consumi e le famiglie, ma l'aumento del balzello potrebbe ridurre pure il gettito fiscale

Confesercenti: "Con aumento Iva si riduce il gettito"

Potrebbe essere non solo una stangata per i consumi e per le famiglie, ma anche un boomerang per lo Stato. Infatti, secondo il presidente di Confesercenti, Marco Venturi, l'aumento dell'Iva al 22% potrebbe avere conseguenze negative anche sul gettito fiscale che, invece di aumentare come previsto di tre miliardi, potrebbe diminuire di 300 milioni.

Insomma, oltre il danno la beffa. "Le stime di incremento di gettito sono costruite a parità di beni venduti. Ma tra le voci interessate, ce ne sono alcune che stanno registrando forti cali di vendita, intorno al 10%. L’ulteriore aumento della tassazione causerebbe un’ulteriore riduzione delle vendite e di conseguenza del gettito fiscale. L’interesse generale dovrebbe spingere a riportare l’aliquota Iva al 20%: i soldi si trovino altrove tagliando le spese, colpendo la corruzione o il sommerso", ha spiegato Venturi.

Che poi ha aggiunto: "I consumi delle famiglie italiane sono stati già tassati a sufficienza, anche dall’inflazione: dal 2007 ad oggi, per effetto del rigonfiamento monetario dei redditi, il fisco ha incassato ingiustificatamente 10 miliardi di euro in più di imposte, provocando un’ulteriore riduzione dei consumi delle famiglie. È il fiscal drag, l’aumento di imposizione che avviene quando i contribuenti, per effetto della crescita nominale dei redditi avvenuta a causa dell’inflazione, si trovano a pagare maggiori imposte senza aver visto aumentare il reddito reale".

Balzello che rischia di penalizzare ulteriormente il Belpaese. Si tratta di un duro colpo per famiglie e imprese visto che l’aliquota standard dell'Iva riguarda circa il 70% dei consumi totali. La priorità, come ha anche ribadito in questi giorni Silvio Berlusconi, è di scongiurare l'aumento del balzello a luglio. Se non si riuscisse nell'impresa, gli aggravi di imposta sui portafogli delle famiglie italiane saranno pesantissimi: 2,1 miliardi di euro nel 2013, ben 4,2 miliardi nel 2014. La Cgia di Mestre stima che per un nucleo costituito da tre persone l’aggravio medio annuo sarà di 88 euro.

Nel caso di una famiglia di quattro componenti, l’incremento medio annuo sarà invece di 103 euro. Secondo l’ufficio studi di Confcommercio, il conto da pagare per le famiglie italiane sarà addirittura più salato: per un nucleo di tre persone pronosticano una stangata da 135 euro in media l’anno.

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