Adesso l'Italia è sotto sorveglianza rafforzata. La Commissione europea entra a gamba tesa su Matteo Renzi. Nelle ultime ore ha inviato una lettera a Palazzo Chigi per lanciare l'allarme sull'Italia perché c'è un rischio di significativo scostamento dagli obiettivi di medio termine. Proprio mentre il vicepresidente Dombrovskis presenta a Strasburgo il pacchetto di decisioni sugli squilibri macroeconomici, nell'ambito del "semestre europeo" di governance economica dell'Eurozona, I tecnici di Bruxelles invitano il nostro Paese a fare nuove riforme strutturali.
"A causa degli squilibri eccessivi in Italia è necessario continuare lo sforzo in corso sulle riforme - avverte il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis - può esse messa nel 'braccio correttivo' della procedura di squilibri in qualunque momento, ma le successive decisioni dipendono da quanto è ambizioso il piano di riforme nazionale che si presenta ad aprile-maggio". La lettera, di cui l'Agi riesce ad anticipare i contenuti, mette in evidenza la situazione drammatica in cui versa l'Italia di Renzi. Senza esprimere giudizi, la Commissione Ue invita il governo italiano a fare ulteriori riforme strutturali e a utilizzare la flessibilità per aumentare gli investimenti. Si tratterebbe quindi di una illustrazione dei fatti, mentre per un giudizio sulla legge di stabilità si dovrà aspettare l'appuntamento con le raccomandazioni specifiche per Paese che verranno pubblicate solo a maggio. A quel punto la Commissione Ue avrà a disposizione anche il piano nazionale di riforme e le previsioni economiche di primavera per poter elaborare i propri giudizi.
Nella lettera, stando alle fonti comunitarie sentite dall'Agi, la Commissione Ue invita il governo italiano a presentare un piano di riforme che aiuti i conti pubblici italiani a riavvicinarsi agli obiettivi di medio termine. Il deficit strutturale, che è stato pari all'1% nel 2015, è previsto peggiorare all'1,7% del pil nel 2016, allontanando così la prospettiva di un pareggio strutturale. Pur riconoscendo che sono state riformate le istituzioni del mercato del lavoro, l'esecutivo comunitario ha fatto notare a Renzi che l'elevata disoccupazione a lungo termine "pesa sulle prospettive di crescita" in Italia. Non solo.
Pur avendo realizzato riforme nei settori del mercato del lavoro, dei crediti inesigibili delle banche, della pubblica amministrazione, della giustizia e dell'educazione, restano carenze nei settori delle privatizzazioni, della spending review, del sistema di contrattazione collettiva, delle liberalizzazioni, del fisco e della lotta alla corruzione. Insomma, l'elenco di riforme chieste al premier è davvero lungo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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