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Coronavirus, il governo Conte chiede più deficit all'Europa

Alcune fonti di governo non parlano più di 3,6 miliardi di euro quanto piuttosto di una cifra compresa tra i 4,2 e i 4,5 miliardi. C'è addirittura chi spinge per 5 miliardi

Coronavirus, il governo Conte chiede più deficit all'Europa

Il governo italiano è pronto a sottoporre all'Unione europea lo scostamento del deficit attraverso un'unica richiesta. Tutto insieme, dunque, per evitare di vedersi costretti a tornare a bussare alle porte di Bruxelles in un secondo momento per rischiare di ricevere picche.

Al tavolo del Consiglio dei ministri in corso a Palazzo Chigi sta andando in scena la discussione relativa alla relazione da presentare al Parlamento in merito allo scostamento dagli obiettivi programmativi di bilancio. L'obiettivo è uno: liberare le risorse necessarie con cui coprire le misure economiche che entreranno nel decreto a sostegno dei settori travolti dall'emergenza coronavirus.

In un primo momento si parlava di una cifra quantificabile in 3,6 miliardi di euro, cioè lo 0,2% del pil. Questa quota sembra tuttavia essere ormai superata vista l'avanzata del Covid-19. L'esecutivo ha intenzione di alzare l'asticella, non solo per i danni presenti ma anche in prospettiva dei pesantissimi contraccolpi che l'Italia vedrà all'orizzonte nei prossimi mesi.

Ecco quindi che alcune fonti di governo non parlano più di 3,6 miliardi quanto piuttosto di una cifra compresa tra i 4,2 e i 4,5 miliardi di euro. Il viceministro dell'Economia, Laura Castelli, in un'intervista rilasciata al quotidiano Il Messaggero, ha addirittura parlato di 5 miliardi. Non è finita qui perché c'è chi tra le fila dei grillini vorrebbe chiedere uno sforzo aggiuntivo.

Il nodo da sciogliere

I membri della commissione Finanze alla camera del Movimento 5 Stelle hanno messo nero su bianco le loro richieste: "L'Italia ha bisogno di risposte urgenti e all'altezza dell'emergenza che stiamo affrontando. Per farlo c'è bisogno di un intervento da parte di chi, come l'Unione europea e la Bce, ha gli strumenti e il ruolo per farlo".

Non c'è tempo da perdere, imprese e famiglia – si legge nella nota - necessitano di un intervento economico poderoso, sia dal lato fiscale concedendo sacrosanti margini di bilancio, sia dal lato monetario. A tale riguardo, non è pensabile che la politica della Bce si limiti ad interventi sui tassi, ma è fondamentale che si dia pieno sostegno alla politica economica con finanziamenti monetari in deficit, come avviene per tutte le Banche Centrali del mondo”.

Certo è che ieri Giuseppe Conte è stato chiarissimo. Nel suo video postato su Facebook il premier ha detto agli italiani che il nostro Paese “chiederà tutta la flessibilità di cui ha bisogno”. Resta da capire cosa risponderà l'Europa alla richiesta del governo di alzare ulteriormente il deficit.

Paolo Gentiloni, commissario europeo agli Affari economici, qualche giorno fa aveva assicurato che Bruxelles avrebbe fatto la sua parte: “La flessibilità per le politiche di bilancio degli Stati membri di fronte a circostanze eccezionali è già stata utilizzata dal nostro Paese per affrontare i terremoti che hanno squassato l'Italia Centrale ed è prevista dal patto di stabilità”.

Il problema principale sarà quello di trovare un punto di accordo tra le parti.

Nel frattempo bisognerà attendere il voto dell'Aula della Camera, previsto per mercoledì 11 marzo. L'esame del provvedimento sarà previsto a partire dalle ore 11.30.

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