Una volta il denaro era lo sterco del diavolo, nell'immaginario collettivo della sinistra. Un pregiudizio ancora vivo, direbbero molti. Un ricordo del passato, dicono i numeri che emergono dai bilanci delle Coop rosse. Secondo le più recenti analisi sui conti delle maggiori cooperative di consumo, a far sorridere le Coop è la finanza, non gli ipermercati a cui tutti siamo abituati a pensare. E il gap non è certo piccolo.
Nel 2013 le Coop hanno ricavato più soldi dalle operazioni finanziarie che non dagli ipermercati: a svelarlo è un'indagine di R&S Mediobanca, secondo cui il saldo tra proventi e oneri finanziari - ossia la gestione finanziaria - delle principali Coop di consumo del Paese ha fruttato alle Cooperative un saldo in positivo di 210 milioni. La gestione industriale delle Coop, per contro, ne frutta "appena" 47,1.
Il centro studi di R&S Mediobanca ha pubblicato un rapporto specificamente rivolto ad analizzare la situazione dei maggiori gruppi della grande distribuzione in Italia, passando al setaccio i conti delle undici principali cooperative.
Spulciando i dati presentati dal centro studi di Piazzetta Cuccia, si apprende che nel 2013 i proventi finanziari hanno pesato per l'1,9% sui ricavi aggregati del 2013, pari a 11,2 miliardi di euro. Il reddito della gestione industriale - o margine operativo netto - incide invece solo per lo 0,4%. Negli ultimi quattro anni 2009-2013 la gestione finanziaria ha fruttato alle Coop proventi per 889 milioni di euro; gli utili lordi provenienti dalla gestione industriale, per lo stesso periodo, sono invece pari a 249 milioni.
Scendendo più nello specifico della gestione finanziaria, si scopre come, nel quadriennio preso in esame, il portafoglio titoli delle Coop ha subìto svalutazioni per 713 milioni (97 nel 2013), per un saldo positivo di 180 milioni. Tra i 12,2 miliardi di investimenti presi in considerazione, 1,3 miliardi sono titoli di Stato, 2,4 miliadi obbligazioni e 2,1 miliardi obbligazioni, soprattutto del gruppo Unipol.
Infine vanno ricordati il miliardo e mezzo di titoli immobilizzati - in gran parte ancora una volta titoli di Stato - e due miliardi in liquidità. Un ruolo decisivo è svolto poi dai 10,8 miliardi di finanziamenti raccolti dai soci, in crescita del 3,4% rispetto al 2012: un fattore chiave nell'alimentazione degli investimenti.
Per quanto riguarda i bilanci, invece, sei coop su undici hanno chiuso con una
gestione industriale in negativo: tra le peggiori Ipercoop Sicilia (-9,4% dei ricavi) e Unicoop Tirreno (-3,2% dei ricavi). Nel 2013 le coop che hanno chiuso in passivo sono scese a quattro, proprio grazie alla finanza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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