Per il Codacons “è una vergogna che le banche abbiano smesso di fare il loro mestiere, che è quello di far circolare la moneta e hanno deciso di tenersi i soldi invece di prestarli”. “A calare, infatti, - spiega il Codacons - non sono tanto le richieste di mutui da parte delle famiglie o delle imprese, ma l’erogazione da parte degli istituti di credito che, nel valutare il grado di affidabilità del potenziale cliente, hanno deciso di porre condizioni troppo restrittive per premunirsi dal rischio di insolvenze, specie considerando che le banche italiane in passato erano state, per fortuna, sufficientemente prudenti e che, quindi, il giro di vite nel valutare il rating non era necessario”.
Il Codacons denuncia poi gli alti tassi di interesse: “con gli spread attualmente applicati, superiori al 3%, si rischia in futuro, con il rialzo dei tassi, di avere stangate al limite dell’usura, salvo portabilità”.
Per l’associazione, infatti se prima della crisi bastava che il mutuo fosse pari all’80% al valore dell’immobile, oggi le banche erogano con il 60%. “Se prima della crisi - conclude il Codacons - bastava che il rapporto rata reddito famigliare non superasse il 30%, oggi ti chiedono un reddito di quattro volte la rata. Condizioni capestro”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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