Crocs va alla guerra delle ciabatte. Denuncia 21 società, anche Walmart

L'accusa è aver copiato i suoi sandali di gomma colorata. Alla sbarra pure Hobby Lobby, Skechers e Loeffler Randall

Crocs va alla guerra delle ciabatte. Denuncia 21 società, anche Walmart

Crocs va alla guerra e difende il suo design dagli innumerevoli tentativi di imitazione. L'omonimo gruppo Usa, noto per le «ciabattone» colorate (nella foto) nate come scarpe da barca ma comode anche in giardino, ha fatto causa a 21 società, comprese Hobby Lobby, un mostro sacro come Walmart, il gigante degli sneaker Skechers e il brand di lusso Loeffler Randall, per aver copiato il look inconfondibile dei sandali da spiaggia.

Confortevole, ironico, indistruttibile, leggerissimo grazie all'utilizzo del «croslite» (resina schiumosa brevettata) e facile da pulire, il sabot «Crocs Classic Clog» è una via di mezzo tra le Birkenstock (non a caso valutate a inizio anno dal fondo di Bernard Arnault 4,5 volte il fatturato, all'incirca sui livelli delle Crocs) e gli zoccoli ortopedici, costa 39,9 euro e può essere personalizzato con i i charm «jibbit». Le copie delle ciabette sulle bancarelle raramente superano i 5 euro.

Il gruppo fondato a Niwot (Colorado) nel 2002, ha lottato per anni contro i falsi. Oggi, tuttavia, le quattro cause avviate negli Usa vogliono mandare un messaggio in tutto il globo. Un messaggio che il ritorno alla popolarità delle Crocs e la scalata del titolo a Wall Street (+260% in 12 mesi) ha reso più urgente.

Il successo delle ciabatte colorate è esploso a inizio 2000, conquistando anche i piedi di vip, fino alla crisi del 2009. Negli ultimi anni, tuttavia, complice la collaborazione con maison come Balenciaga e la conquista di tiktokker, le Crocs sono tornate a calcare passerelle e perfino il red carpet degli Oscar. Anche la richiesta di capi comodi emersa nel lockdown ha messo le ali alle vendite delle Crocs che, nel secondo trimestre dell'anno, si sono attestate a 640,8 milioni di dollari, quasi il doppio (+93%) rispetto a un anno fa, con un utile di 190,5 milioni (da 54,7 milioni). Per fine anno il gruppo prevede un fatturato di 2 miliardi di dollari in aumento del 65% rispetto al 2020 e del 50% rispetto alle previsioni di aprile. «Abbiamo creato prodotti iconici e l'azione dimostra la nostra volontà di proteggere il brand e la proprietà intellettuale», ha detto Andrew Rees, ad di Crocs.

«È essenziale proteggere l'iconico Dna delle Crocs e non tollereremo la violazione dei nostri diritti da parte di coloro che tentano di cavalcare gratuitamente gli investimenti effettuati nel nostro brand» ha ribadito Daniel Hart, vice presidente esecutivo.

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