"Decreto, bozze del governo insufficienti, se falliscono le imprese fallisce lo Stato"

Nuovo grido d'allarme del presidente di FederlegnoArredo Emanuele Orsini che elenca le sei cose da fare ma che Conte non ha il "coraggio di fare". E avverte: "Se mandano le aziende in default non ci sarà più nessuno che paga i costi dello Stato"

"Decreto, bozze del governo insufficienti, se falliscono le imprese fallisce lo Stato"

"Ho già detto che ogni giorno che passa è un giorno perso e a vedere le bozze del decreto in circolazione in queste ore, mi trovo costretto a dire che il Governo non ha ancora capito che cosa serve alle aziende per rimanere in vita”, FederlegnoArredo continua a marcare stretto il governo Conte sul tema decisivo degli interventi a sostegno dell’economia e delle imprese costrette ad affrontae l’emergenza Covid-19 e le sue conseguenze sulla produzione, sulla liquidità e sui fatturati.

“Forse non è ancora chiaro che quello che serve alle imprese, piccole medie e grandi, sono cose semplici e immediatamente applicabili. Ebbene niente di questo compare nelle bozze”. Quelle che serve e che quindi manca e il presidente Emanuele Orsini le precisa in sei punti.

Punto primo: le garanzie dello Stato tanto per cominciare non sono al 100 per cento, come avviene negli altri Paesi, ma in misura inferiore.
Punto secondo: le garanzie non possono essere subordinate a garanzie precedentemente avute, questo è gravissimo.
Punto terzo: la somma corrispondente al 25 per cento non può essere certo restituita in 6 anni, ma almeno in 10 anni e deve necessariamente esserci un preammortamento di almeno 24 mesi.
Punto quarto: l'intervento di Sace è indubbiamente al di sotto delle sue potenzialità, ci saranno una marea di richieste.
Punto quinto: le procedure di accesso devono essere facili e non ci possono essere black out. In altre parole non deve ripetersi quanto accaduto con il sito Inpas.
Punto sesto: le erogazioni non possono essere vincolate al rapporto fra numero dipendenti e costo personale.

“Sono cose semplici e fattibili, ma che purtroppo lo Stato non sembra avere il coraggio di fare.

Vorrei dire chiaramente a chi sta prendendo ora le decisioni che se il loro timore è fare debito pubblico, cosa che fra le altre cose stanno facendo tutti i Paesi, pensino che se mandano le aziende in default non ci sarà più nessuno che paga i costi dello Stato. Quindi prima falliranno le aziende, ma poi fallirà lo Stato. Pensateci, è nel nostro e vostro interesse”, conclude il presidente di FederlegnoArredo.

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