Si va dai 25mila euro senza istruttoria, sino ad oltre 800mila euro per le grandi imprese. Il decreto liquidità del governo, anticipato ieri sera dal premier Conte, dovrebbe avere la funzione di sostenere il settore produttivo duramente provato dal blocco delle attività dovuto alle misure di contenimento all'avanzata del Covid-19.
L'esecutivo sta studiando le procedure per questi prestiti agevolati, coperti da garanzie esterne, che dovrebbero essere complessivamente di 400 miliardi di euro e che dovrebbero andare a sostenere le Pmi e imprese fino a 499 dipendenti, e le aziende un numero di collaboratori superiori alle 499 unità.
A garanzia dei prestiti ci sarà il Fondo di garanzia per il primo blocco ( Pmi e imprese fino a 499 dipendenti) e la Sace per il secondo. Secondo quanto previsto dalla misura, le aziende che non saranno in grado di rimborsare il finanziamento richiesto sarà coperto da questi fondi ad hoc, così da garantire le banche sul rischio sofferenza finanziaria.
Ancora da capire nel dettaglio come fare a richiedere questi soldi, considerando andranno definite le procedure e che il sistema bancario e le società garanti del fondo si troveranno alle prese con una mole di lavoro inaspettato e per cui devono ancora comprendere le modalità per fronteggiarla.
Partiamo dal primo blocco di soggetti giuridici interessati. Per le Pmi e aziende sotto i 499 dipendenti l'acesso sarà al Fondo di garanzia messo in campo dal ministero per lo Sviluppo economico e finanziato, in parte, anche con risorse europee. Lo strumento, come riporta la pagina dedicata del sito, "può essere attivata solo a fronte di finanziamenti concessi da banche, società di leasing e altri intermediari finanziari a favore di imprese e professionisti".
Secondo quanto indicato (in attesa di chiarimenti sulle procedure) le imprese dovranno rivolgersi alla banca per chiedere il prestito e se questo dovesse avere un importo inferiore ai 25mila euro non sarà prevista nessuna istruttoria di preparazione (che comprenderebbe anche l'indagine sui conti dell'azienda). Per tale somma la garanzia pubblica coprirà il 100% del finanziamento che andrà comunque rimborsato in un periodo temporale di 72 mesi.
Superati i 25mila euro, invece, questo blocco di imprese potranno richiedere una cifra fino a 800 mila euro sempre secondo la procedura sopra descritta ma in questo caso è prevista l'istruttoria. Se l'importo dovesse essere superiore agli 800 mila euro, salvo il caso in cui dovesse esserci l'intervento di altre forme di garanzia come i Confidi, lo Stato coprirà il 90%.
Per quanto riguarda il secondo blocco, dunque le company con più di 499 dipendenti il fondo a cui accedere sarà quello garantito da Sace, anche se occorrerà attendere l'ok al decreto da parte della Commissione Ue. Sace è la società che supporto le attività di export delle aziende italiane ed è controllata al 100% da Cassa Depositi e Prestiti, a cui è passata dal Ministero dell'Economia e delle finanze nel 2012.
Attualmente è previsto che il fondo di garanzia dovrebbe coprire per tre fasce di personale e fatturato. Per le aziende che arrivano ad un numero di collaboratori fino a 5mila dipendenti e con un fatturato sino a 1,5 miliardi di euro la copertura di garanzia massima sarà del 90%. Si passa all'80%, invece, per le imprese con un fatturato tra gli 1,5 e i 5 miliardi di euro per poi arrivare ad un massimo di copertura del 70% per le aziende con un giro di affari superiore ai 5 miliardi.
La garanzia varrà sino al 31 dicembre prossimo e il tetto massimo del fondo dovrebbe essere di circa 200 miliardi di euro.
Tra i requisiti il prestito non deve superare il 25% del fatturato 2019 e non deve essere superiore al "doppio dei costi del personale dell’impresa relativi al 2019" e che l'azienda rinunci alla distribuzione dei dividendi "nei 12 mesi successivi all’erogazione del finanziamento".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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