Cosa succede adesso alle cambiali

Sono diversi i cambiamenti introdotti dal decreto Sostegni bis riguardo cambiali e titoli di credito

Cosa succede adesso alle cambiali

Il testo della legge di conversione del decreto Sostegni bis (n.72/2021), approvato dalla Camera dei deputati, prevede delle importanti novità in merito alle cambiali e agli altri titoli di credito che hanno efficacia esecutiva.

Sono sospesi i termini fino al 30 settembre 2021 e verranno cancellati d'ufficio anche i relativi protesti, ossia gli atti pubblici che certificano il mancato pagamento di un titolo di credito. Questo vale però per quelle cambiali che sarebbero scadute tra il primo febbraio del 2021 al 30 settembre 2021.

Tra i cambiamenti principali, l'articolo normativo prevede anche che il consumatore può rimborsare in qualsiasi momento, anche solo parzialmente, l'importo che deve restituire al finanziatore. Qualora questo accada, il debitore avrà la possibilità di maturare il diritto alla riduzione, il quale sarà proporzionale a diversi fattori: il tempo mancante alla fine del contratto, gli interessi, i costi compresi nel costo totale del credito, escluse le imposte.

Come riporta anche Italia Oggi, il finanziatore invece avrà diritto ad un indennizzo non superiore all'1% dell'importo rimborsato in anticipo se la vita residua del contratto è superiore a un anno. Attenzione però perché l'indennizzo per il rimborso non sempre è dovuto. Ad esempio questo non ci sarà quando si tratta di contratti di assicurazione a garanzia del credito, di apertura di credito e infine se l'importo che è stato rimborsato anticipatamente corrisponde all'intero debito residuo e la cifra è pari o inferiore ai 10mila euro.

Al testo per passare manca solamente il via libera definitivo del Senato che arriverà entro il 24 luglio. Tra le altre misure bisogna segnalare anche il credito d'imposta a favore di esercenti attività d'impresa, arte o professioni che realizzano cessioni di beni o prestazioni di servizi. I consumatori che in un periodo compreso tra il primo luglio 2021 e il trenta giugno 2022 acquistano, noleggiano o utilizzano strumenti che consentono forme di pagamento elettronico e per il collegamento con i registratori telematici avranno diritto a un credito d'imposta tra il 10 al 70%.

Per quanto riguarda il bonus affitti, anche le imprese esercenti attività di commercio al dettaglio con ricavi superiori a 15milioni di euro in relazione ai

canoni versati da gennaio 2021 a maggio 2021 avranno diritto al credito. Questo però sarà possibile se l'ammontare medio mensile, fatturato del periodo che va tra il primo aprile 2020 e il 31 marzo 2021, è inferiore del 30%.

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