Def, via libera dal Consiglio dei ministri

Il Consiglio dei ministri ha approvato il Def, dando l'ok allo scostamento di bilancio per 55 miliardi di euro. Nel pomeriggio il passaggio in Parlamento

Def, via libera dal Consiglio dei ministri

È arrivato il via libera al deficit aggiuntivo per 55 miliardi di euro per finanziare il decreto legge di aprile per fronteggiare l’emergenza sanitaria e la crisi economica causa pandemia di coronavirus. Il Consiglio dei ministri, riunitosi in mattinata in seguito al summit tra il premier Giuseppe Conte, il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri e i capidelegazione delle forze di maggioranza, ha dato il "la" allo scostamento di bilancio e il Documento di economia e finanza. Nel pomeriggio è atteso in passaggio d’obbligo in Parlamento. Nella bozza del Def, passato all’esame del Cdm, si legge che "a fronte dei margini di flessibilità determinati dai recenti eventi e della correzione ciclica stimata, sia per quanto riguarda il percorso di aggiustamento del saldo strutturale verso l'obiettivo di medio termine che per quanto concerne la regola della spesa, il quadro di finanza pubblica a legislazione vigente risulta compatibile con le regole europee per il biennio 2020-2021".

Dicevamo del passaggio in Senato e alla Camera. Ecco, l’esecutivo è intenzionato a chiedere a Palazzo Madama e Montecitorio un ulteriore innalzamento della stima di indebitamento netto e di saldo netto da finanziare. "La relazione al Parlamento incrementa la deviazione temporanea di bilancio a ulteriori 55 miliardi in termini di indebitamento netto (pari a circa 3,3 punti percentuali di Pil) per il 2020 e 24,6 miliardi a valere sul 2021 (1,4 per cento del Pil)", si legge infatti nel Def.

Quindi le note dolenti per quanto concerne l’economia reale e il Prodotto interno lordo, visto che la contrazione del Pil su base trimestrale sarebbe pari al 5,5% nel primo trimestre e al 10,5% nel secondo trimestre. "A queste fortissime cadute seguirebbe un rimbalzo del 9,6 per cento nel terzo trimestre e del 3,8 per cento nel quarto, che tuttavia lascerebbe il Pil dell'ultimo trimestre inferiore del 3,7 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019" afferma il documento, che poi paventa l’intenzione – con il calo dei contagi – di "consentire all'inizio di maggio la ripresa di alcune attività produttive attualmente non autorizzate". E ancora: "Altre restrizioni verrebbero successivamente attenuate, anche calibrando le misure di distanziamento sociale in base alla vulnerabilità delle diverse componenti della popolazione. Si ipotizza, inoltre, che la disponibilità di dispositivi di protezione individuale (Dpi) migliori sensibilmente nei prossimi mesi e che si definiscano protocolli di sicurezza per garantire l'operatività della maggior parte dei settori economici".

Ancora un dato negativo è quello assai preoccupante del crollo dei consumi dei cittadini, che nel 2020 crolleranno del 7,2%, per poi – stima sempre il Def – risalire del 4%

nel 2021. Per non parlare, in ultima battuta, di quello relativo agli investimenti nell'anno, -12,3%, e, infine, al tasso di disoccupazione, calcolato all'11,6% nel 2020 e all'11 nel 2021.

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