Divorzio in casa Kering. Gucci licenzia De Sarno

Pesa la Cina. Caccia al nuovo direttore creativo

Divorzio in casa Kering. Gucci licenzia De Sarno
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Continuano senza soluzione di continuità i giri di poltrona dei direttori creativi delle grandi maison del lusso. Da Chanel a Celine, passando per Tom Ford, Dior e Missoni, nel giro di pochi mesi gli addii si sono susseguiti a ritmo incessante, complice un contesto sfidante per il settore, alle prese con il rallentamento dell'appetito per il lusso, soprattutto in Cina. A traballare sono anche le poltrone dei top manager delle grandi maison, come testimoniato dall'improvvisa uscita di scena del ceo di Salvatore Ferragamo, Marco Gobbetti. E ieri si è consumato un altro «divorzio» non del tutto inatteso. Kering ha fatto sapere che Sabato De Sarno non sarà più il direttore creativo di Gucci, marchio di punta del gruppo transalpino. Anche se non sono mancati gli apprezzamenti di rito per il lavoro svolto dallo stilista («per l'attenzione rivolta all'artigianalità e alla tradizione di Gucci», ha dichiarato Stefano Cantino, ceo di Gucci) adesso c'è da trovare in fretta un sostituto.

L'addio dello stilista napoletano, che era approdato a Gucci due anni fa raccogliendo la pesante eredità di Alessandro Michele, arriva a poche settimane dall'inizio delle sfilate della presentazione dell a nuova collezione Uomo-Donna alla Milano Fashion Week e nell'imminenza dei conti 2024 (11 febbraio) che dovrebbero confermare la crisi nera del marchio (nel terzo trimestre il crollo dei ricavi di Gucci risultava del 26% a 1,6 miliardi di euro).

La nomina di De Sarno era coincisa con l'ambizione di Gucci di riorientarsi verso un'«offerta senza tempo» dopo anni di prodotti eccentrici e spesso fuori dalle righe pensati da Alessandro Michele. Tuttavia, la performance del marchio fiorentino è rimasta debole e il 2024 si è dimostrato decisamente più impervio del previsto con vendite in forte calo e margini in contrazione. Gli analisti di Barclays, che si attendono un 2024 con ricavi giù del 21% per Gucci ed ebit margin che scivola al 20,7% dal precedente 33,1%, ritengono che la partenza di De Sarno nel breve termine apre un periodo di cambiamenti e incertezza sui tempi di ripresa, comportando maggiori rischi al ribasso sugli utili 2025 di Kering, ma va vista anche come un piccolo aspetto positivo per le prospettive a lungo termine. La decisione è una sorta di «riconoscimento da parte Kering che l'estetica di De Sarno non era adatta a Gucci, e dimostra che la direzione sta adottando misure proattive per sistemare il marchio».

Dopo un'iniziale reazione negativa, il titolo Kering ha rialzato la testa a Parigi chiudendo in rialzo di oltre il 3%. Anche gli esperti di Rbc Capital Markets, che si sono detti «non stupiti» dall'uscita De Sarno, a questo punto temono che i tempi per il rilancio di Gucci rischiano di essere più lunghi del previsto.

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