Niente Cig di Natale nel prossimo dl Ristori (il quarto emanato dal governo). Secondo quanto riferito da "AdnKronos", l'ipotesi di inserire all'interno del prossimo provvedimento un bonus di 500 euro per i lavoratori in cassa integrazione sarebbe già naufragata.
Intervenuta a "Radio Anch'io", trasmissione in onda sulle frequenze di Radio Rai, il viceministro al Mef Laura Castelli aveva spiegato che nella maggioranza era ancora vivo il dibattito sulla questione. "Se ne sta discutendo così come si sta discutendo del tema dei ristori al quale tengo molto. Il Movimento 5 stelle ci iene molto", aveva dichiarato la rappresentante grillina. "Non possiamo immaginare un mese senza ristori per chi ha avuto un calo gravissimo ma non ha chiuso in base ai Dpcm. Questa misura ha trovato molta convergenza sia da parte della maggioranza che dell'opposizione ma va fatta ora. Non si può aspettare il 2021". E ancora: "Stiamo spostando tutte le tassazioni in scadenza adesso, che di solito vengono pagate a novembre, e la scadenza dell'Unico, la presentazione al 10 dicembre. Stiamo affinando alcuni calcoli e chiuderemo a brevissimo".
Lo stesso ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Nunzia Catalfo, ospite a Radio 24, aveva parlato di ulteriori sussidi per i cassa integrati. Per il momento, tuttavia, tanto per cambiare, alle belle parole non sono seguiti i fatti. Nel decreto ristori Quarter, che dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri non prima della prossima domenica (dunque proprio all'ultimo momento utile per poter essere inserito in Gazzetta Ufficiale durante la stessa serata), la cig di Natale non ci sarà.
"L'ipotesi è tramontata", è quanto ha riportato "AdnKronos" dopo aver ricevuto la notizia da alcune fonti che hanno parlato al termine della riunione tenutasi oggi fra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri ed il resto del gruppo della maggioranza giallorossa. Eppure proprio durante uno degli incontri fra Gualtieri ed i capogruppo era stata avanzata l'ipotesi del bonus, uno sforzo economico dal valore complessivo di circa 1,6 miliardi. Un costo da molti nell'esecutivo ritenuto troppo elevato, senza considerare il fatto che, proprio nella maggioranza, ci siano stati contrasti tra quanti chiedevano la Cig e coloro che spingevano invece per inserire finalmente anche le partite Iva tra i beneficiari degli aiuti di Stato (non solo limitatamente ai rinvii fiscali).
Ad essere spostati al prossimo 30 aprile saranno: il pagamento degli acconti Irpef, Ires e Irap (che scadevano il 30 novembre), i versamenti di Iva, ritenute e addizionali (16 dicembre) e dell'acconto annuale Iva (27 dicembre). Anche il versamento delle rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio (che scadevano il 10 dicembre) slitteranno, così come la presentazione del modello Unico (dal 30 novembre al prossimo 10 dicembre). I rinvii saranno concessi a tutte le attività che abbiano registrato perdite almeno del 33%, con un costo complessivo previsto di circa 7,5 miliardi di euro.
Partite Iva e lavoratori autonomi che hanno subito le conseguenze economiche causate dalla seconda ondata di Coronavirus potrebbero essere inclusi nei benefici del Ristori a partire da gennaio, sempre che entro dicembre venga varata una norma ad hoc per partire
con l'inizio del nuovo anno. Lavoratori stagionali di turismo e spettacolo hanno visto rifinanziare nel Dl Ristori quater il bonus da 1000 euro anche per il mese di dicembre, così come i lavoratori dello Sport (800 euro).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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