Il bond di Intesa Sanpaolo fa il pieno negli Stati Uniti. Il gruppo guidato da Carlo Messina (in foto) ha collocato sul mercato, in due tranche, un'emissione da 3 miliardi di dollari complessivi, che ha avuto una maxi domanda di quasi 11 miliardi: oltre tre volte e mezzo l'offerta. Si tratta della più grande emissione per Intesa Sanpaolo degli ultimi 10 anni. Nel dettaglio, la prima tranche - di 1,5 miliardi e di tipo senior preferred - ha una durata di 10 anni, con una cedola fissa del 7,2%; la seconda è senior preferred a 30 anni, sempre da 1,5 miliardi, e cedola fissa del 7,8 per cento. «Cogliendo l'opportunità di un mercato ancora molto positivo», afferma Alessandro Lolli, responsabile direzione centrale tesoreria e finanza di Intesa Sanpaolo, «sostenuti dal miglioramento dell'outlook del rating sovrano di Moody's, siamo ritornati con successo sul mercato americano perfezionando una transazione di ben 3 miliardi di dollari, a riprova del forte riconoscimento del nome Intesa Sanpaolo». La tranche a 10 anni è la più grande in senior preferred per questa scadenza mai realizzata dalla banca italiana. Mentre quella a 30 anni è la più lunga in senior preferred emessa nel 2023 da emittenti bancari in dollari.
L'emissione, destinata principalmente al mercato statunitense, ha visto nella tranche a 10 anni partecipare 275 investitori con una distribuzione geografica che ha visto il seguito maggiore da Usa e Canada con il 71,8%, il 13,6% dal Regno Unito ed il 10,2% dall'Asia.
La tranche a 30 anni ha coinvolto invece 226 investitori con il 73,6% tra Usa e Canada, il 17,6% dal Regno Unito e il 5,5% dall'Asia. L'operazione è stata curata, oltre che dalla Divisione Imi Cib del gruppo, da Barclays, Bank of America, Citigroup, Goldman Sachs, Hsbc, Jp Morgan, Morgan Stanley, Td Securities e Wells Fargo come joint bookrunner.
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