Ecco chi vuole già spennarci con le tasse e la patrimoniale

Da De Benedetti al Pd fino a Leu passando per Visco e Farinetti. Poi le parole di Conte. Chi vuole il prelievo salasso

Ecco chi vuole già spennarci con le tasse e la patrimoniale

Il partito della patrimoniale è trasversale in tutta la sinistra. Va dal mondo imprenditoriale a quello politico. L'emendamento presentato dai dem insieme a Leu è solo l'ultimo capitolo di una saga che va avanti da tempo e che di fatto è stata declinata per tutto il 2020. In questo periodo di crisi, gli annunci (a volte sussurrati) e ora gli emendamenti per nuove imposte sono stati parecchi. Una parte del governo continua a giurare di non voler mettere le mani nel portafogli degli italiani ma un'altra parte dell'esecutivo di fatto è pronta a svuotarci le tasche. E così in questo quadro vanno ricordate tutte le parole, le mezze frasi e le fughe in avanti di questo 2020 sul fronte patrimoniale. Come quelle pronunciate da Oscar Farinetti, vicino alla sinistra dem: "Bisognerebbe fare come fece Giuliano Amato nel '92: se versassimo soltanto il 2 per cento di questa bella montagna di quattrini - spiega -, manderemmo nelle casse dello Stato 82 miliardi di euro. Una cifra rispettabile con la quale possiamo sfangarla e ripartire", aveva affermato al Fatto Quotidiano qualche mese fa.

Poi è stato il turno di una voce di maggior perso, quella di Paolo Gentiloni, commissario Ue al Bilancio, che solo ad ottobre scorso aveva proposto il ritorno dell'Imu sulla prima casa: "Abolendo l'esenzione dell'Imu sull'abitazione principale (con diversi gradi di progressività) e utilizzando le entrate supplementari per ridurre la tassazione sul lavoro, si fornirebbero maggiori incentivi a lavorare, determinando ripercussioni positive sulla crescita economica". Parole chiare che hanno aperto immediatamente le porte al timore di un'invasione in casa del Fisco tassarolo. Archiviata la parentesi Gentiloni, in prima linea per una patrimoniale si è schierato anche Carlo De Bendetti. Per l'Ingegnere è proprio un chiodo fisso e a più riprese ha proposto un prelievo sui risparmi di milioni di italiani: "Una tassa patrimoniale sarebbe "doverosa" Per risolvere il problema delle disuguaglianze sociali ci vuole una patrimoniale annuale come fa la Svizzera, dove non ci sono pericolosi comunisti. Penso a una tassazione sul patrimonio dello 0,8% annuo, che sarebbe giusta perché darebbe un segno nella risoluzione delle disuguaglianze. La patrimoniale è impopolare ma è giusta".

La polemica sulle parole di De Benedetti non ha fatto in tempo a chiudersi che sono arrivate, ancora più chiare le parole di Vincenzo Visco, ex ministro del Tesoro: "In una situazione come questa – ha spiegato Visco - un'imposta su chi ha di più sarebbe ben accolta da tutti. In Italia riguarderebbe alcune migliaia di persone". E a sostegno della sua tesi ha pure citato lo scippo sulle pensioni: "Una recente sentenza della Corte Costituzionale ha stabilito che il prelievo di solidarietà sulle pensioni più alte va bene". E che dire poi delle parole del ministro Provenzano che ha parlato della tassa di successione: "Sono favorevole, a livello personale in quanto non rientra nell’accordo di governo, a reintrodurre una forma di tassazione sulle successioni, nel caso di grandi ricchezze ereditate". Infine vanno ricordate anche le parole pronunciate qualche mese fa dal premier Giuseppe Conte che aveva acceso i riflettori sul "grande risparmio privato degli italiani".

Per fortuna Forza Italia ha smascherato però i piani di Leu e Pd (ispirati dagli annunci di questi mesi) mettendo in chiaro come stanno le cose: "La sinistra cala la maschera e mostra il suo volto: Pd e Leu propongono quella che all'apparenza è una patrimoniale ma nella sostanza è una rapina nei conti correnti degli italiani". In questo momento dal governo arriva solo silenzio. E il rischio della manina sul conto corrente è sempre più dietro l'angolo...

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