Bonus elettrodomestici: ecco cosa si può acquistare

Chi avvierà lavori per il recupero del patrimonio edilizio potrà acquistare elettrodomestici sfruttando il bonus mobili ed elettrodomestici: ecco come funziona e in quali casi è consentito

Bonus elettrodomestici: ecco cosa si può acquistare

In un momento in cui risparmiare diventa necessario per affrontare alla meno peggio una difficile stagione invernale all'orizzonte, il taglio sui costi della bolletta passa anche dagli elettrodomestici che possediamo in casa. Come abbiamo visto sul Giornale.it, infatti, migliore è la classe energetica (tipo A+ e superiori) di forno, lavatrice e televisore e maggiore sarà il risparmio sui consumi degli stessi. A tal proposito, come spiega dettagliatamente un documento dell'Agenzie delle Entrate, si può sfruttare il bonus mobili per una detrazione Irpef del 50% sfruttabile anche per l'acquisto di grandi elettrodomestici.

Come funziona

Come spiega l'Agenzia, l’agevolazione è stata prorogata dalla legge di bilancio 2022 (legge n. 234/2021, articolo 1, comma 37) "per le spese sostenute negli anni 2022, 2023 e 2024 per acquistare mobili e grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori". Questa detrazione, però, può essere sfruttata soltanto da chi ha già iniziato i lavori per il recupero del patrimonio edilizio. Ad esempio, se i costi per ristrutturare l'abitazione li ha sostenuti soltanto uno dei due coniugi e l'altro si è occupato dell'arredo, il bonus per comprare mobili ed elettrodomestici non tocca a nessuno dei due. Il diritto si matura soltanto "quando il contribuente ha scelto, in alternativa alla fruizione diretta delle detrazioni per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, di cedere il credito o di esercitare l’opzione per lo sconto in fattura".

La comunicazione all'Enea

Il Fisco sottolinea, però, che per comprare gli elettrodomestici compresi nel bonus va fatta una comunicazione all’Enea la quale ha messo sul proprio portale tutte le informazioni su come va compilata all'interno del "Bonus casa". In ogni caso, la stessa Agenzia spiega che "la mancata o tardiva trasmissione non implica, tuttavia, la perdita del diritto alle detrazioni (risoluzione n. 46/E del 18 aprile 2019)". Conviene pensarci quest'anno dal momento che il tetto di spesa è fino a 10mila euro mentre dal 2023 sarà la metà.

Quali interventi servono

Non è necessario fare interventi costosi per sfruttare questo bonus: infatti, le linee guida indicano anche semplici lavori di manutenzione ordinaria quali la tinteggiatura di pareti e soffitti, la sostituzione dei pavimenti o degli infissi esterni così come il rifacimento di intonaci interni. Viceversa, non si avrà diritto al bonus per "lavori di ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza; restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile". Non si potrà richiedere la misura per cambiare i propri elettrodomestici neanche quando si tratta di "manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali".

Come si paga

Per sfruttare la detrazione si potrà pagare esclusivamente con bonifico o carta di debito o credito. Non sarano ammessi assegni bancari, contanti o altre modalità di pagamento.

La detrazione sarà possibile anche con un finanziamento a rate se la società che consente il finanziamento paga "il corrispettivo con le stesse modalità prima indicate e il contribuente abbia una copia della ricevuta del pagamento".

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