Ecco come ristrutturare casa gratis: come fare (adesso) i lavori

Nel decreto "Maggio" la misura che raddoppia le detrazioni per chi vuole rinnovare casa. Sconti fiscali fino al 110%. Ecobonus, sismabonus e solare

Ecco come ristrutturare casa gratis: come fare (adesso) i lavori

Segnatevi questa nota: ecco come rinnovare casa gratis al tempo del coronavirus. Il governo cerca di rilanciare l’edilizia e accudisce i suoi cittadini. Lo Stato sarebbe pronto a pagare gli italiani che vogliono ristrutturare casa. La misura potrebbe entrare nel decreto "Aprile" (ormai decreto Maggio). Nelle stime del Dipartimento finanze del Tesoro, che ha valutato l’impatto sui conti pubblici, le minori entrate fiscali nel quinquennio su cui varrà la misura dovrebbero attestarsi su 16 miliardi di euro totali, come differenza tra le attuali aliquote di sgravio e il prossimo 110%. Già avete capito bene: 110%. Insomma, lo Stato ti paga il rifacimento dell’immobile e ti lascia anche una piccola mancia. Lo scrive Repubblica.

L’aumento del gettito legato agli effetti moltiplicativi dell’investimento iniziale dovrebbe consentire alla misura di ripagarsi praticamente da sola. Le spese per sistemare le case italiane dopo la nuova legge potrebbero salire del 30-35%. La nuova norma incentiva la riconversione energetica e lo sviluppo del patrimonio immobiliare con forti detrazioni fiscali dilazionate su cinque anni. La principale novità riguarda l’aumento delle aliquote di detrazione, fino al 110%, per interventi di riqualificazione energetica e messa in sicurezza degli edifici.

Da luglio e, per 18 mesi, le aliquote detraibili per gli interventi di efficientamento energetico (il cosiddetto "ecobonus" della vecchia legge) e antisismico ("sismabonus"), rispettivamente del 65% e del 50% dei lavori, saliranno al 110%. E la detrazione al 110% varrà anche per altri lavori di riqualificazione energetica, restauro facciate o installazione di impianti fotovoltaici per produrre elettricità. I nuovi incentivi si applicano agli interventi effettuati dai condomini, dalle persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni, e dagli istituti autonomi case popolari (Iacp).

Se, dunque, si decide di eseguire lavori che ricadono negli interventi considerati per un totale di 10mila euro, si riceverà alla dichiarazione dei redditi una detrazione pari al 110% della fattura (quindi 11mila euro), da usare in compensazione per 2200 euro l’anno in cinque dichiarazioni. È prevista la cessione del bonus fiscale di chi ristruttura. Il credito sarà cedibile a terzi di ogni tipo senza limiti. Nel caso il committente lo giri all’impresa che fa i lavori, li otterrà senza versare un euro: lo sconto applicato sarà identico alla fattura (100%), poi l’impresa recupererà il credito d’imposta in cinque anni dalle sue tasse.

Se invece chi fa i lavori in casa cederà il credito fiscale a una compagnia assicurativa, potrà beneficiare del 90% della somma per stipulare una contestuale polizza su rischi di calamità.

Un’opzione alternativa, prevista cambiando le norme sulla cedibilità delle detrazioni, consente a chi commissiona i lavori o all’impresa che li porta avanti di vendere a banche o altri intermediari la detrazione, per dare liquidità immediata all’edilizia, alle condizioni commerciali applicate dalle banche o dai grandi gruppi dell’energia (Enel, Eni e Snam tra questi) e creare un mercato dei crediti fiscali a prezzi tali da coprire almeno il costo dei lavori. Il meccanismo genererà un aumento del volume di lavoro per le imprese che a loro volta potranno riscuotere un credito di imposta al 110% cedibile senza limiti anche alle banche.

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