La corsa al risparmio energetico sta spingendo gli imprenditori italiani a cercare soluzioni di ogni tipo pur di mitigare gli oneri e non dover mettere a rischio l'attività. Così, dopo le aziende che rivalutano lo smart working o lavorano di notte, o su nuovi turni per consumare meno energia, c'è una lunga fila di imprese che si sta candidando alla costituzione delle CER, comunità energetiche rinnovabili.
In prima linea, ad esempio, ci sarebbero già la Confcommercio nazionale, che associa oltre 700mila imprese, e Anita, l'associazione nazionale Imprese Trasporti Automobilistici, che rappresenta le 1.700 società leader del settore del trasporto di merci stradale, intermodale e della logistica. Le due associazioni hanno iniziato a prendere contatti con i big dell'energia che fanno da supporto (in qualità di advisor) alla creazione di queste comunità. L'obiettivo è quello di creare progetti con i loro associati che possano in qualche misura alleggerire la bolletta energetica, mettendo a fattor comune tutto quello che si riesce, a partire naturalmente dai costi.
Una possibilità concreta, ora che le CER sono uscite da una fase semi sperimentale e che «grazie al recepimento di una normativa europea che amplia l'ambito d'azione e la quantità di energia che è possibile autoprodurre (fino a un megawatt) può davvero fare la differenza sui costi in generale della energia consumata», commenta Simone Benassi Responsabile CER per Enel X Italia, la divisione tecnologica guidata da Francesco Venturini, lanciata a suo tempo dal gruppo Enel.
Una corsa contro il tempo perché le bollette continuano a salire e sull'inverno che ci attende è stato lanciato più di un alert. Grandi e piccole imprese hanno visto lievitare le bollette di luce e gas del 300% con costi extra pari a 40 miliardi di euro. Ma quali sono i tempi e i benefici attesi da questa soluzione?
In sostanza una CER prevede la creazione di un impianto fotovoltaico, tendenzialmente sul tetto di un edificio (condominio, capannone, industria, scuola) che possa produrre tanta energia da soddisfare il bisogno proprio di chi lo istalla e, contemporaneamente, possa alimentare altri soggetti che fanno parte della comunità energetica e che si spartiranno - in base a precise regole gli incentivi e le entrate energetiche compensando così le super bollette. Per creare la comunità è necessario vincolare i potenziali aderenti alla costituzione di una cooperativa o associazione. Dopo di che, gli aderenti con il supporto di un advisor creano le regole e definiscono le percentuali di ripartizione dell'incentivo. Un punto fondamentale questo perché, per poter decollare, queste CER attendono (per fine anno) dal nuovo governo (attraverso il Mite, ministero per la Transizione energetica) il nuovo decreto che definisce il quadro degli incentivi.
«Quello attuale spiega Benassi prevede 110 euro al megawattora per l'energia immessa e condivisa, ci accontenteremmo anche di una conferma, ma non è detto che questo valore non venga rivisto». Un quadro, insomma, ancora da definire ma che secondo le prime stime può portare a risparmi compresi tra il 10 e il 40%. Per questo molti imprenditori stanno studiando il dossier. Una sfida importante anche per il governo Meloni alle prese con il caro energia.
«Non si può dimenticare che si tratta di un mercato nuovo che sta attraversando una fisiologica fase di startup, complicata dalla necessità di coordinare soggetti provenienti da settori diversi tra loro (Pubbliche Amministrazioni, player del mondo energetico, operatori dell'informatica e soggetti finanziatori)» spiega Giuliano Proietto, avvocato e membro del cda di Agici Finanza di Impresa «sottolineando che quest'ultimo aspetto, in particolare, sta determinando qualche difficoltà nella definizione dei modelli di business e nella possibilità di presentare un'offerta integrata a cittadini e imprese».
Una mission per la quale si stanno candidando tanti big player dell'energia: non solo Enel X ma anche, ad esempio, il gruppo Sorgenia guidato da Gianfilippo Mancini che ha recentemente creato Solisca, una piccola Cer a Turano (Lodi). «Tre i campi d'azione conclude Benassi condomini, imprese e Pa».
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