Luci e ombre nei nove mesi dell'Enel che premia comunque gli investitori con un acconto del dividendo 2023 (relativo all'esercizio 2022) di 0,2 euro per azione, in crescita del 5,3% rispetto all'acconto distribuito a gennaio 2022.
Il gruppo guidato da Francesco Starace - che aggiornerà il piano il prossimo 22 novembre - ha ribadito il proprio impegno nello sviluppo delle rinnovabili a servizio di una crescente indipendenza energetica del Paese e ha archiviato i conti gennaio-settembre con ricavi in forte crescita, ma utili in calo: i primi sono balzati a 108,17 miliardi di euro (+84%) principalmente per le maggiori quantità di energia elettrica e gas vendute a prezzi medi crescenti e per le maggiori quantità di energia elettrica prodotte; mentre il risultato netto ordinario del gruppo è sceso a 2,97 miliardi di euro, in calo del 9,5% rispetto ai primi nove mesi del 2021. A pesare sul gruppo i maggiori costi di approvvigionamento e gli investimenti sulle rinnovabili che hanno zavorrato il debito, salito a quota 69,7 miliardi (+34%).
In particolare, il gruppo ha confermato le stime ma ha rivisto la previsione dell'utile netto ordinario di gruppo per il 2022 tra 5 e 5,3 miliardi di euro (da 5,6-5,8 miliardi della previsione del Piano), prevalentemente per un minore contributo dei business in Italia rispetto a quelli delle altre geografie, nonché per una pressione fiscale attesa a fine 2022, in particolare in Spagna, maggiore rispetto alle previsioni.
Per quanto riguarda l'Italia, il cfo Alberto De Paoli ha sottolineato «trend sui nove mesi positivi per il futuro ma segnati da eventi contingenti nel breve termine». La crescita dei clienti avrebbe restituito +1,7 miliardi di euro sull'Ebitda e +1,2 miliardi di euro sull'utile netto nei 9 mesi, ma «valori esternamente bassi di energia idroelettrica e l'aumento nei pool prices (prezzi variabili) hanno messo in ombra i fondamentali del commercio al dettaglio».
In merito alle possibili scelte del nuovo governo Meloni e al ruolo di Enel, «il primo intervento del governo cercherà di limitare l'aumento dei prezzi previsto per gli ultimi mesi dell'anno - ha detto il cfo - Dopo di questo, penso che il governo rimarrà sulla definizione del price cap sul gas (quindi discussione su decoupling tra rinnovabili e gas) e sulla stesura di nuova proposta su extraprofitti».
De Paoli
ha spiegato che le norme sugli extraprofitti hanno avuto un limitato impatto sui numeri di Enel, perché il gruppo ha lasciato prezzi pressoché invariati, e quindi «un framework più comprensivo non è visto in cattiva luce».
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