Eni ha voltato pagina: "Siamo cresciuti molto. Ora creiamo valore"

Descalzi aumenta il dividendo, annuncia 27 miliardi di investimenti e vara cessioni mirate per 8 miliardi

Eni ha voltato pagina: "Siamo cresciuti molto. Ora creiamo valore"
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Eni investirà 27 miliardi entro il 2027, aumentando i dividendi (1 euro la cedola nel 2024) e accelerando il processo di rifocalizzazione del portafoglio con 8 miliardi di dismissioni: non esattamente vendite «secche», ma una serie di operazioni di cassa che deriveranno dalla valorizzazione di quattro asset satellitari del gruppo (Plenitude, Enilive, divisione Carbon capture e divisione chimica) che passeranno dall'apertura del capitale prima, e dalla quotazione di Borsa poi.

Non solo. Sul mercato finiranno quote dei campi esplorativi del gruppo dei quali Eni vuole mantenere il controllo, ma condividere l'investimento: Costa d'Avorio, Indonesia, Messico e Nigeria. Questo, in sintesi, l'aggiornamento della strategy del gruppo alla quale il Cane a sei zampe si è presentato con il piano di buyback da 2,2 miliardi completato in anticipo.

Un piano oculato (gli investimenti sono in calo del 20% rispetto al precedente piano) che non mancherà di «aumentare significativamente la generazione di cassa, anche attraverso la diversificazione delle fonti, la riduzione dei rischi e l'espansione in nuove aree di opportunità legate alla transizione - spiega Descalzi -. A sostegno di questo, stiamo valorizzando il nostro ampio portafoglio di attività in modo disciplinato, bilanciando gli investimenti con maggiori ritorni per gli azionisti». Insomma, per il gruppo, dopo il grosso sviluppo degli ultimi anni è arrivato il momento di massimizzarne il ritorno.

Eni prevede infatti di realizzare 1,8 miliardi di riduzione dei costi corporate nell'arco del piano 2024-2027, in linea con lo sviluppo del modello satellitare.

Per Plenitude - che quest'anno potrebbe sbarcare in Borsa («anche se ora il mercato non è favorevole») - è atteso un ebitda pro forma 2027 di 2 miliardi (il doppio del 2023). La sua capacità installata di energia rinnovabile sarà pari a 4 GW nel 2024, per arrivare a oltre 8 GW nel 2027. Raggiungerà gli oltre 15 GW entro il 2030.

Enilive punta invece a un Ebitda pro-forma di 1 miliardo nel 2024 e superiore a 1,6 miliardi nel 2027. Il tutto grazie alla capacità di bioraffinazione, alle attività di rebranding delle stazioni di servizio e all'aumento del contributo dei servizi non-oil. Recentemente Eni ha approvato il terzo progetto di conversione bio della raffineria di Livorno, mentre un quarto progetto è attualmente in fase di studio in Italia.

Quanto a Versalis (chimica), a seguito delle perdite registrate nel 2023, Eni intende realizzare un piano di ristrutturazione. Versalis, anche attraverso l'acquisizione del controllo di Novamont nel 2023 è impegnata in una trasformazione e in un riposizionamento del proprio business che permetterà di raggiungere il pareggio dell'Ebitda nel 2025 e un Ebit positivo entro il 2026.

Sul fronte della remunerazione, Eni ha deciso un ulteriore crescita.

Eni intende distribuire tra il 30%-35% del Cffo annuale (flusso di cassa operativo), in aumento rispetto al precedente 25%-30%, sotto forma di dividendi e di buyback. Il Cffo 2027 è atteso in aumento del 30% sul dato 2024 (13,5 miliardi). Il titolo Eni ha chiuso la seduta in calo del 3% a 14,52 euro.

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