Eni taglia altri costi e investimenti

Descalzi: "Prova di solidità patrimoniale". In Borsa sotto i 6 euro

Eni taglia altri costi e investimenti

Eni ai minimi storici precipita sotto 6 euro (-3,48% a 5,88 euro), in una Piazza Affari in profondo rosso, e nonostante i risultati abbiano battuto le previsioni degli analisti. È il segno meno a spaventare gli investitori, con i numeri che restano per lo più negativi segnando una perdita trimestrale netta di mezzo miliardo che sale a 7,8 miliardi nei nove mesi (-79%). A pesare, l'effetto combinato della recessione economica causata dal Covid-19, che ha ridotto la domanda energetica, l'eccesso di offerta di petrolio, gas e prodotti, e la transizione energetica che sta spostando proprio gli equilibri di domanda e offerta. In particolare, a deprimere le quotazioni ha contribuito la debolezza dello stesso petrolio, ieri in particolare in calo di oltre 5 punti percentuali (Brent a 39 dollari e Wti a 37 dollari).

L'ad Claudio Descalzi parla di una crisi di dimensioni storiche, ma vede la luce in fondo al tunnel. Eni ha dato prova di grande resilienza e flessibilità e i risultati conseguiti ci fanno guardare con fiducia alla ripresa della domanda, mentre continuiamo a perseguire il programma di transizione energetica. Un percorso in itinere che non è però l'unico asso nella manica del Cane a sei zampe. Anche perché comporta del tempo. Guardando tra le pieghe dei numeri, tiene la produzione, a 1,7 milioni di barili al giorno, in un contesto in cui il Brent ha viaggiato in media sui 43 dollari al barile e spicca, nel trimestre, il ritorno all'utile operativo del settore Exploration & Production, a 520 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto alla perdita di 810 milioni del secondo trimestre 2020. Positivo anche il risultato operativo rettificato, a 540 milioni di euro, che segna un miglioramento di circa un miliardo di euro rispetto alla perdita del secondo trimestre 2020, anche se nel confronto anno su anno la flessione è ancora del 75%.

"Sui nove mesi, grazie alla riduzione degli investimenti e dei costi messa in atto nei primi mesi dell'anno, abbiamo generato un cash flow operativo di oltre 5 miliardi, a fronte di investimenti per 3,8 miliardi. Confermiamo così ha spiegato Descalzi - la solidità della nostra struttura patrimoniale.

Per correre ai ripari, il gruppo si mette ulteriormente a dieta e per l'intero esercizio prevede un taglio complessivo del 35% a 2,6 miliardi degli

investimenti e dei costi per 1,4 miliardi. Nel 2021 programmata una riduzione dei costi di 1,4 miliardi e degli investimenti di 2,4 miliardi. Sono infine in corso accordi avanzati nell'anno su dismissioni lorde per circa 1 miliardo.

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