Exor lancia un'Opa su se stessa. Approfittando dei brillanti risultati realizzati nel primo semestre, il cda della holding della famiglia Agnelli ha approvato un nuovo programma di riacquisto di azioni proprie (buyback) fino a un miliardo di euro. In particolare, fino a 750 milioni saranno eseguiti sotto forma di un'Offerta pubblica di acquisto (Reverse dutch auction tender offer) che sarà lanciata questa mattina, con un premio fino al 10 percento. La società, che ha sede in Olanda, ha chiuso i primi sei mesi con un utile netto consolidato di 2,157 miliardi contro i 265 milioni del 2022. L'incremento di 1,892 miliardi è principalmente attribuibile al miglioramento dei risultati delle controllate e delle partecipate. La società ha anche aumentato il valore netto degli attivi (Nav) a 34,2 miliardi (28,2 miliardi al 31 dicembre 2022). Il debito netto al 30 giugno ammontava 100 milioni rispetto a una posizione netta di cassa pari a 800 milioni al 31 dicembre, principalmente a causa degli investimenti effettuati, dell'acquisto di azioni proprie e dei dividendi distribuiti, parzialmente compensati dai dividendi ricevuti.
Quanto all'acquisto di azioni proprie annunciato ieri, Exor ritiene che «il valore attuale di Borsa rappresenti un'opportunità interessante per investire nelle proprie società attraverso il riacquisto di azioni». Il principale socio di Exor, la cassaforte Giovanni Agnelli BV (53,6%), ha fornito un impegno irrevocabile a partecipare all'offerta per un totale di 250 milioni, con l'obiettivo di ridurre la sua posizione debitoria netta. Tornando ai numeri, al 30 giugno il patrimonio netto consolidato attribuibile ai soci della capogruppo ammontava a 22,1 miliardi, rispetto ai 20,6 miliardi al 31 dicembre 2022. In un bilancio tanto brillante la sola macchia nera è rappresentata dalla partecipazione nella Juventus, che secondo le prime stime nell'anno 2022-23 avrebbe perso, secondo un'anticipazione della Gazzetta, circa 115 milioni. Il risultato si ricava innanzitutto dalla somma algebrica tra la semestrale al 31 dicembre 2022 (-29,5 milioni) e il dato pro-forma gennaio/giugno 2023 (-81 milioni) divulgato sempre ieri da Exor. Si arriva a 115 milioni sommando l'effetto della cessione a titolo gratuito di Bonucci all'Union Berlino che avrebbe prodotto nel bilancio del club una svalutazione di 5,6 milioni.
Sicchè possiamo concludere che nelle ultime quattro stagioni la Juventus ha cumulato perdite per non meno di 675 milioni: difficile che nei prossimi dodici mesi il vertice di Exor non metta a fuoco un'operazione straordinaria per limitare il più possibile nuovi gravi danni al bilancio della holding.
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