Avanti con gli acquisti di obbligazioni fino a quando l'economia non sarà tornata alla piena occupazione. È ancora lunga la strada che porterà alla normalizzazione delle politica monetaria Usa.
Nella riunione di ieri, la Federal Reserve ha lasciato i tassi vicino allo zero, riaffermato l'impegno di incrementare il proprio bilancio con lo shopping di 120 miliardi di dollari di bond ogni mese e confermato che una stretta al costo del denaro non è all'orizzonte. Appena cinque dei 17 componenti il board azzardano infatti un possibile un giro di vite durante il 2023. Nonostante l'imminente campagna di vaccinazioni contro il Covid, la seconda ondata di contagi e un possibile colpo di coda della pandemia all'inizio del prossimo anno impongono prudenza ad Eccles Building. «Insieme - ha detto il presidente Jerone Powell (in foto) - , queste misure garantiranno che la politica monetaria continuerà a fornire un potente sostegno all'economia fino a quando la ripresa non sarà completa». Una sottolineatura che non stride con previsioni leggermente migliorate in confronto a quelle di settembre. Ora la Fed mette in conto una caduta del Pil nel 2020 limitata al 2,4% contro il precedente -3,7%, mentre nel 2021 l'economia dovrebbe rimbalzare del 4,2% (4% nell'outlook settembrino), per poi rallentare l'anno dopo, quando la crescita si fermerà al 3,2% (+3%). Quanto alla disoccupazione, la stima vede i senza lavoro al 6,7% a fine dicembre, al 5% nel 2021 e al 4,2% nel 2022.
Il focus resta puntato sul piano di acquisti anti-pandemia. Lo scarto sostanziale rispetto all'ultimo summit sta nell'aver chiarito che gli aiuti resteranno in vigore fino a quando «non saranno stati compiuti ulteriori progressi sostanziali verso gli obiettivi di massima occupazione e stabilità dei prezzi». Alcuni analisti pretendevano però, ora che la Bce ha potenziato il Pepp, una modifica del meccanismo che privilegia l'acquisto di titoli a più breve scadenza. Powell ha assicurato che se la recovery rallentasse lo shopping sarà aumentato, pur precisando che in consiglio «non si è parlato di misure future». L'attuale rigidità non è piaciuta ai mercati, dove si puntava su un'estensione delle durate a decennali e trentennali al fine di stimolare meglio l'economia, in una replica di quanto fatto per contrastare la crisi del 2008. La delusione ha provocato vendite sui Treasury e uno scivolamento di Wall Street in territorio negativo.
Il mantenimento dello status quo potrebbe però essere letto come una forma di pressione sul nuovo Congresso. «Un pacchetto di aiuti federali per aiutare le imprese in difficoltà e i lavoratori senza lavoro è considerato essenziale», dice l'istituto centrale.
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