Gli indizi stanno diventando prove. Mentre Jerome Powell è tornato ieri a esortare il Congresso ad approvare un nuovo piano di aiuti, la Federal Reserve sta puntando dritto a un altro obiettivo: creare una moneta elettronica da mettere direttamente nelle tasche degli americani più provati dalla pandemia. Dopo i 600 dollari settimanali distribuiti a pioggia ai consumatori durante il lockdown, in collaborazione col Tesoro Usa, i tempi per l'helicopter money 2.0 sembrano maturi. Alla lentezza della politica, Eccles Building vuole contrapporre la velocità, mettendo a frutto gli studi pluriennali con il Mit di Boston sull'adozione della cosiddetta Cbdc, la valuta digitale della banca centrale.
Già in agosto, Simon Potter e Julia Coronado, due ex funzionari della Fed, avevano proposto la creazione di un bond di assicurazione contro la recessione, le cui risorse sarebbero state convertite in fondi digitali da destinare alle famiglie in crisi. Insomma, una moneta a corso elettronico che, all'inizio, si muoverebbe in parallelo alla tradizionale. Ma che, in prospettiva, potrebbe arrivare a destituirla mettendo nell'angolo perfino le banche commerciali, visto che i prestiti potrebbero essere direttamente erogati dalla Fed. La prova che qualcosa stia bollendo in pentola è venuta ieri dalla presidente della Fed di Cleveland, Loretta Mester: «L'esperienza con i pagamenti di emergenza in caso di pandemia ha portato avanti un'idea che stava già guadagnando maggiore attenzione presso le banche centrali di tutto il mondo, cioè la valuta digitale della banca centrale». «La legislazione - ha proseguito - ha proposto che ogni americano abbia un conto presso la Fed in cui potrebbero essere depositati dollari digitali, come passività delle banche della Fed, che potrebbero essere utilizzati per pagamenti di emergenza».
Il dado è tratto. Con la strada che pare spianata verso un sistema basato sul contante digitale in modo da garantire all'istituto di Washington non solo di bypassare il Congresso attraverso la capacità mirata di erogare stimoli, ma di avere un potere di controllo, una volta passata la bufera Covid, su tutta la moneta in circolazione.
Ogni transazione tramite i «bitcoin Cbdc» verrebbe infatti tracciata e la valuta fisica anonima potrebbe essere scartata. L'alibi è il coronavirus, l'obiettivo finale è scatenare un processo reflazionistico per dare una forte spinta all'inflazione.
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