È Ferrari l'azienda più apprezzata in Italia seguita, sul podio da Ferrero e Bmw Group. A fare il punto sullo stato dell'arte della reputazione delle aziende in Italia è lo studio Italy RepTrak 2019 presentato dal Reputation Institute, leader mondiale nella misurazione e gestione della corporate reputation, in occasione dell'evento annuale Reputation Awards, realizzato in collaborazione con Borsa Italiana e il patrocinio di Università Iulm e di Ferpi la Federazione relazioni pubbliche italiana. Tema scelto per questa attesa edizione, la settima: ”Reputation Judgement Day”, ovvero la necessità di rincontrare le aspettative degli stakeholder in uno scenario che sta cambiando e impone alle aziende una rinnovata centralità della loro dimensione "corporate”, un focus sulle principali tendenze e sfide che influenzano la gestione della loro reputazione, anche alla luce dei più recenti avvenimenti politici e socio-economici.
La Italy RepTrak 2019 indica che in Italia, tra il 2018 e il 2019 la reputazione è in crescita: il valore medio delle aziende italiane si attesta sui 69,3 punti (indice RepTrak Pulse score), tornando vicino alla media del 2016 di 69,6 punti. C’è stato dunque un recupero rispetto al peggioramento registrato nel 2018, un segnale forte per le aziende perché oggi i consumatori sono disposti a riconoscere nelle aziende un soggetto capace di rappresentare una guida capace e credibile, all'interno di un contesto macro-economico estremamente fragile, testimoniato dalla continua flessione dei principali indicatori.
La classifica vede dunque uno scambio di posizioni al vertice tra Ferrero (1° nel 2018 e 2° nel 2019) e Ferrari (2° nel 2018 e 1° nel 2019). Il Cavallino rampante risulta infatti essere l'azienda più reputata tra i consumatori italiani, seguita da Ferrero e Bmw Group che scala ben 13 posizioni rispetto allo scorso anno, spodestando dal gradino più basso del podio 2018 The Walt Disney Company che si piazza in 7° posizione.
Tra i balzi in avanti più clamorosi nella classifica 2019 si segnalano quello di Rolex (dal 21° al 6° posto), Bosch (dal 30° al 10°), Salvatore Ferragamo (dal 25° all' 11°) e Nintendo che recupera ben 38 posizioni passando (dal 58° al 16° posto).Grande progressione quella di Netflix che conferma il suo trend positivo guadagnando 24 posizioni che gli valgono il 18° posto in classifica. Battuta d'arresto invece per i giganti del web: Amazon perde 5 posizioni ed esce dalla Top10 (dall'8° al 14° posto), Google ne perde 8 (dall'11° al 19°) e Facebook che rimane nella parte bassa della classifica scendendo da 144° al 147°). Chiudono Ferrovie dello Stato (148° posto), Autostrade (149°) e Monte dei Paschi di Siena (150°).
Dalle analisi di Reputation Institute emerge che attualmente nella scelta d'acquisto, il prodotto "vale" sempre meno, ovvero il 33%, perché, pur rimanendo un fattore importante, ha perso definitivamente la capacità di essere il fattore distintivo tra due aziende concorrenti. Per orientare le scelte del consumatore e vincere la competizione, le aziende devono quindi valorizzare il loro heritage, l'unico fattore non replicabile dalla concorrenza, che secondo le stime di Reputation Institute incide per il 67% sulla scelta del consumatore.
A conferma di ciò la Italy RepTrak rileva che la reputazione cresce al crescere della qualità della conoscenza dell'azienda: nella valutazione dell'indice RepTrak Pulse score la differenza tra bassa e alta conoscenza di un'azienda vale quasi 19 punti, conquistando +4,7% di persone a supporto dell'azienda. Nel 2019 rimane centrale il tema del "ruolo sociale" ma assume sempre più importanza l'atteggiamento sul fronte corporate che guidi l'azienda in modo corretto, sostenibile e con una visione a lungo termine.
“Globalizzazione e media digitali hanno drammaticamente accelerato la domanda di partecipazione non solo rispetto alle grandi questioni sociali ma anche nelle relazioni con le aziende” - ha spiegato Fabio Ventoruzzo, vice presidente e advice di Reputation Institute, presentando i macro-trend -. Mai come oggi infatti, la reputazione delle aziende è continuamente sottoposta al giudizio dei suoi pubblici grazie alle maggiori possibilità di accesso alle informazioni: oggi serve una nuova tensione nella relazione con le aziende, basata su una leadership credibile e capace di mobilitare consumatori e stakeholder”.
“Conoscere il legame emotivo che gli stakeholder hanno con la propria azienda significa capire non solo il proprio posizionamento ma anche valutare le leve da utilizzare per la sua gestione” - ha spiegato Alessandro Detto, senior vice president – Growth di Reputation Institute, presentando la classifica 2019 - In questa edizione del nostro studio, gli italiani hanno premiato le aziende che hanno saputo lavorare tanto sui contenuti quanto sui canali della comunicazione. Ci sono settori che hanno ancora grandi potenzialità di crescere come quello del financial e retail e fare la differenza con un posizionamento distintivo . Altri, come ad esempio le telco, dove la reputazione diventa una leva di competizione e di mercato”.
Il modello RepTrak® del Reputation Institute misura il legame emotivo degli stakeholder nei confronti delle aziende, rilevando la loro percezione rispetto alle sette dimensioni razionali che rappresentano la chiave per la valutazione della reputazione aziendale: prodotti-servizi, innovazione, ambiente di lavoro, governance, responsabilità sociale e ambientale, leadership e performance.
Una reputazione "eccellente" è rappresentata da un punteggio complessivo RepTrak® di 80 punti o superiore, un punteggio di 70-79 è considerato "forte", 60-69 è "media", mentre 40-59 è “debole”. L’indagine si basa su circa 40.000 interviste individuali di un campione rappresentativo del “general public Italia”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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