Fiera Milano, piano industriale per la crescita "connesso" al futuro

Approvate dal cda le strategie dal 2021 al 2025 per il ritorno alla "nuova normalità" e a competere sul mercato globale. Un nuovo modello di business basato su un’avanzata piattaforma di servizi integrati. Previsti investimenti per 115-125 milioni. L'ad Luca Palermo: "Lavoreremo per rafforzare la dimensione internazionale, guardiamo con fiducia alla ripartenza del settore"

Fiera Milano, piano industriale per la crescita "connesso" al futuro

Si chiama CONN.E.C.T 2025, ovvero Connections, Exhibitions, Community, Transformation) il Piano Strategico 2021-2025 approvato dal consiglio di amministrazione di Fiera Milano Spa che ha l’obiettivo di portare alla “nuova normalità” la più importante fiera italiana. Guardando al futuro e all’evoluzione delle manifestazioni espositive con l’uscita da una fase ancora condizionata dall’evoluzione della pandemia, confermando e rafforzando il ruolo di Fiera Milano come partner strategico a fianco delle imprese nei loro processi di innovazione, crescita e internazionalizzazione e come piattaforma strategica di politica industriale del Paese.

Un hub europeo smart, di eccellenza, a forte presenza internazionale che si basa sullo sviluppo e la crescita di una piattaforma avanzata di servizi integrati in grado di offrire una customer experience phygital altamente competitiva per espositori, visitatori e organizzatori. “Il miglior modo per predire il futuro è crearlo”, ha dello l’ad Luca Palermo, citando Abramo Lincoln nel corso della presentazione del Piano e la strategia della “fiera del futuro” che si incardina su quattro direttrici.

La prima è l’offerta complementare e sinergica di servizi tradizionali e digitali in grado di arricchire il customer journey di espositori e visitatori attraverso un’esperienza “phygital” e lo sviluppo di un hub informativo permanente a supporto delle community di filiera, nuovo modello di fiera fisica, in presenza, che resterà centrale per tutto il mercato fieristico globale.

Per la crescita è previsto il rafforzamento del portafoglio delle manifestazioni organizzate direttamente, ampliandone il respiro internazionale, lanciando nuovi eventi in settori legati a macro-trend promettenti a livello non solo nazionale anche attraverso l’incremento del tasso di internazionalità di espositori e buyer. Questi obiettivi potranno essere raggiunti anche attraverso accordi e partnership con operatori nazionali e internazionali. L’espansione all’estero, attraverso il lancio di geo-cloni delle fiere con maggior appeal internazionale ed espressione del Made in Italy, sarà un’ulteriore azione strategica.

Fondamentale anche lo sfruttamento del potenziale del quartiere fieristico di Rho, uno dei più importanti al mondo, per rafforzare i legami con gli organizzatori ed attrarre nuove manifestazioni ed eventi consolidando e potenziando le relazioni di lungo periodo con gli organizzatori terzi che potranno contare sul potenziale tecnologico del Polo di Rho e sul rispetto dei più alti standard in tema di tutela della salute e della sicurezza messi in campo con successo durante gli eventi dello scorso autunno.

Sul versante dell’attività congressuale, si punta al consolidamento e al rafforzamento della leadership nel settore facendo leva sulla qualità del Milano Convention Centre - MiCo, fra i più ampi e moderni in Europa e sull’attrattività di Milano, ai vertici delle destinazioni turistiche continentale, per attirare nuovi eventi, soprattutto di dimensione internazionale anche tramite specifici accordi con altri centri congressuali nazionali e internazionali e alla più stretta attività di coordinamento con Milano & Partners – Convention Bureau.

Dal punto di vista dei target economico-finanziari - si legge in una nota - nel 2025 il fatturato atteso è compreso in un range fra 290 e 310 milioni di euro ed un Ebitda compreso in un range fra 110 e 120 milioni di euro, superiori ai livelli del 2019, nonostante una contrazione degli spazi espositivi (-12%) rispetto al 2019; una significativa generazione di cassa che porta a una disponibilità finanziaria netta, stimata fra 75 e 85 milioni di euro a fine piano, consentendo di valutare opportunità di operazioni di m&a e remunerazione degli azionisti. In programma investimenti per 115-125 milioni di euro, di cui 90-100 milioni preventivati dalla Fondazione Fiera Milano destinati a migliorare l’attrattività e la sicurezza dei quartieri fieristico e congressuale.

“Con CONN.E.C.T. 2025 ci proponiamo come hub europeo in grado di offrire un network globale ed un one-stop-shop focalizzato sui servizi a valore aggiunto che costituiscono un elemento indispensabile per organizzatori, espositori e visitatori - sottolinea l’ad e direttore generale Luca Palermo -. Passiamo da un modello di business che si basava principalmente sugli eventi fisici a un modello ibrido, nel quale i servizi fisici saranno affiancati ed arricchiti da innovativi servizi digitali che miglioreranno la customer experience”.

“Lavoreremo per rafforzare la dimensione internazionale del Gruppo e per arricchire il portafoglio delle manifestazioni dirette e ospitate, facendo leva sull’attrattività di Milano e garantendo un alto livello di sicurezza e qualità dei nostri quartieri espositivi sempre più digitali e sostenibili, grazie anche al supporto degli investimenti di Fondazione Fiera Milano - aggiunge -. Le nostre persone, unite alla trasformazione digitale in atto, saranno una componente fondamentale per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati migliorando l’efficienza dei processi, il time to market, l’efficacia del nostro approccio commerciale e la qualità del prodotto. Presteremo una grande attenzione agli aspetti legati alla sostenibilità con un focus particolare su cinque ambiti creando maggior valore per tutti i nostri stakeholder. Fiera Milano guarda con fiducia alla ripartenza del settore”.

“Il Piano riafferma l’impegno di Fiera Milano al servizio del tessuto imprenditoriale del Paese e delle filiere industriali espressione del Made in Italy nel mondo. Siamo pronti ad affrontare le sfide e a cogliere le opportunità che si presenteranno nel prossimo futuro. Il Gruppo si conferma una solida piattaforma di internazionalizzazione e di politica industriale - spiega il presidente Carlo Bonomi -. Il ruolo di Fiera Milano resta quello di generare valore per le imprese, per l’occupazione e per il territorio. In questa fase di cambiamento abbiamo continuato a lavorare in stretta sinergia con tutti gli organizzatori che ci hanno confermato la determinazione di voler ripartire con maggior vigore. Fiera Milano è quindi pronta a sostenere l’intero settore che si conferma sempre più strategico per la competitività e l’internazionalizzazione delle imprese”.

Ripartenza di Fiera Milano che si basa sull’analisi dei risultati preliminari del 2020, con ricavi pari a 74 milioni di euro, Ebitda di 10,4 milioni di euro e indebitamento finanziario netto di 24 milioni di euro che confermano un andamento della gestione fortemente condizionato dalla pandemia Covid-19 che ha contratto fortemente le attività del settore fieristico e congressuale.
Per il 2021 vengono presi in considerazione due scenari, in base all’incertezza legata alla situazione epidemiologica.

Con la ripresa nella seconda parte dell’anno delle manifestazioni in presenza e dei congressi si prevede un fatturato annuo nell’ordine di 180-200 milioni di euro, un Ebitda in un range di 40 e 50 milioni di euro e una posizione finanziaria netta1 compresa fra 5 e -5 milioni di euro. Nel caso invece di una ripresa delle attività a partire dal mese di settembre 2021, a causa del prolungamento dell’emergenza sanitaria, si registrerebbe un impatto negativo in termini di margini e di indebitamento finanziario netto stimabile in circa 5 milioni di euro.

Stipulato infine con Cassa Depositi e Prestiti Spa un contratto di finanziamento da 20 milioni di euro assistito dalla “garanzia Italia” di SACE sul 90% dell’importo. Il prestito, che scadrà il 31 dicembre 2025 e prevede un periodo di pre-ammortamento di 24 mesi, si aggiunge e completa l’operazione di rafforzamento finanziario che ha visto, la scorsa settimana, la sottoscrizione del finanziamento da 55 milioni di euro concesso da un pool di istituti bancari anch’esso assistito dalla garanzia SACE.

Le risorse a disposizione del gruppo possono poi contare sugli ulteriori 7 milioni di euro concessi recentemente da SIMEST nell’ambito delle disponibilità della sezione del Fondo 394/81 e che portano a 82 milioni l’ammontare complessivo dei nuovi finanziamenti ottenuti.

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