Fiera Milano si popola di buyer: bene la ripartenza di calzature, borse, pret-à-porter e bijou

Inaugurazione di Micam, Mipel, TheOne, Lineapelle nel polo espositivo di Rho per una riparte "corale" del sistema fashion made in Italy con #strongertogether. E tornano espositori e visitatori professionali oltre le previsioni per gli incontri d'affari "be to be". Un modello per la ripartenza del business a sostegno delle pami e dell'export

Fiera Milano si popola di buyer: bene la ripartenza di calzature, borse, pret-à-porter e bijou

“Avevamo annunciato la presenza di 5mila buyer dall’estero e dall’Italia e invece si sono registrati in 7mila per l’edizione di Micam 90…”, le parole di Siro Badon, presidente di Micam e di Assocalzaturifici sono la cifra dell’importanza - e delle attese - per la ripartenza delle manifestazioni fisiche in Fiera Milano segnata dall’evento corale #strongertogether con cui il sistema moda, in particolare dell’accessorio, è tornato sul palcoscenico del business a Milano: Micam, Mipel, TheOne, Lineapelle e Homi Fashion&Jewels, ovvero calzature, borse, pelletteria, pellame, pret-à-porter femminile, bijou e gioielli.

Clima di fiducia, insomma, al taglio del nastro a cui hanno preso parte il sottosegretario per gli Affari esteri e la cooperazione internazionale Manlio Di Stefano, il presidente di Confindustria e Fiera Milano Carlo Bonomi, il presidente di Micam Siro Badon, il presidente di Mipel e Assopellettieri Franco Gabbrielli, il presidente di TheOne Norberto Albertalli, il presidente di Ice Agenzia Carlo Ferro, il presidente di Fondazione Fiera Milano Enrico Pazzali e il sottosegretario ai rapporti con le delegazioni Internazionali di Regione Lombardia Alan Rizzi.

Scommessa sul futuro e sull’importanza delle manifestazioni fieristiche in cui l’incontro diretto fra venditori e compratori rimane al centro anche se è affiancato da iniziative digitali che aiutano il business superando i confini creati dall’emergenza sanitaria globale. Fiera Milano come nuovo modello espositivo post Covid con meno presenze fra gli stand, regole di visita adeguate alle regole sanitarie che facilitano comunque ingresso e percorsi in sicurezza nei padiglioni. Fiera di Milano che, dopo il lungo blocco, torna ad essere non solo il grande hub a sostegno delle imprese e della politica industriale italiana ma anche il motore dell’economia milanese.

“In una giornata come questa, così importante, si prova un’emozione forte. Si riparte, abbiamo riacceso i motori anche se in una modalità diversa - dice Enrico Pazzali, presidente di Fondazione Fiera Milano -. Si riparte grazie al grande coraggio degli imprenditori e di Fiera Milano nella figura del presidente Carlo Bonomi che hanno deciso di fare questo passo non facile nell’interesse delle Pmi italiane che hanno risposto con la loro partecipazione. E non è una fiera simbolica ma vera, con espositori, visitatori professionali, ritorno del business. Spero che tutte le fiere possano seguire questo esempio perché questo è quello di cui ha bisogno la piccola e media impresa italiane”.

“Siamo doppiamente soddisfatti per l’apertura di Micam 90 e delle altre manifestazioni di #stronghertogheter. Siamo convinti che sarà una fiera importante perché che viene lo fa esclusivamente per acquistare. La motivazione è il business - aggiunge Siro Badon -. Per noi è fondamentale perché esportiamo oltre l’80 per cento della produzione e i buyer esteri sono qui a Milano, non solo europei, quelli extra Ue sono più di mille, americani, russi, turchi e di altri Paesi. Che trovano nuove opportunità grazie alla sinergia del mondo fashion made in Italy che si presenta più unito che mai. Si va avanti - conclude Badon con un sorriso - noi imprenditori siamo così: lavorare a testa bassa e camminare, nonostante tutto”.

“Questa ripartenza di Fiera Milano nel segno della moda è importante per tutta l’Italia. Ero a Firenze per l’apertura del salone dell’occhialeria DaTE, ora abbiamo Micam, Mipel, theOne, Homi, Lineapelle. Tutti insieme per fare sistema e guardare al futuro - dice il sottosegretario Manlio Di Stefano -. È un momento chiave non soltanto un settore economico fondamentale per l’export ma anche perché rappresenta il lavoro di tutta la filiera della manifattura di qualità del made in Italy che genera un indotto enorme e racconta l’Italia rappresentando al meglio il progetto Vivere all’Italiana che anche la farnesina promuove in tutto il mondo”.

“È un approccio di sistema davvero utile anche perché stiamo lavorando a un progetto che faciliti l’arrivo dei buyer esteri dai mercati più importanti con la creazione di corridoi sanitari bilaterali riservati alle fiere - spiega ancora Di Stefano -. C’è un mutuo interesse fra Paesi per questa iniziativa perché anche loro hanno grandi fiere.

Il progetto riguarda anche gli espositori e le merci ed è incentrato sul be to be”. La prima possibilità interessa la Cina per novembre a Shanghai perché anche loro hanno l’esigenza di riorganizzare import e export, ma guardiano anche all’ Europa, agli Stati Uniti e al Brasile”.

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