Generali vola a 50 miliardi ma il maltempo frena l'utile

Le catastrofi naturali pesano sul bilancio della compagnia Donnet: "Acquisizioni? Non vedo possibilità entro l'anno"

Generali vola a 50 miliardi ma il maltempo frena l'utile
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Generali chiude un primo semestre sostanzialmente positivo nel quale, tuttavia, si evidenzia un calo dell'utile per effetto delle poste straordinarie dell'analogo periodo del 2023. Non si può, tuttavia, non rilevare come i premi lordi abbiano superato la soglia dei 50 miliardi a 50,1 miliardi (+20,4%) sia per il deciso sviluppo del segmento Vita (+26,6%), dove la raccolta netta è tornata positiva per 5,1 miliardi (da -870 milioni), sia del Danni (+10,5%), aiutato dall'aumento dei prezzi delle polizze Rc Auto. «Il mio sentore è che gli incrementi tariffari si ridurranno e nei prossimi mesi saranno in linea con gli aumenti dell'inflazione», ha spiegato il Ceo Insurance Giulio Terzariol.

L'utile operativo del gruppo si è attestato a 3,7 miliardi (+1,6%), trainato dall'asset & wealth management (+19,4% a 566 milioni) che è cresciuto sia internamente (Banca Generali) che per il consolidamento di Conning. Il risultato operativo Vita è cresciuto del 7,8% su base annua a circa 2 miliardi. L'utile netto normalizzato, come detto, è calato del 13% annuo a 2 miliardi perché si confrontava con il primo semestre 2023 che aveva beneficiato per 193 milioni della vendita di un immobile a Londra nei primi tre mesi e di voci non ricorrenti per 112 milioni nel secondo trimestre. Al netto di questi one-off il risultato sarebbe stato in linea con quello dell'anno scorso, tant'è vero che il dato era in linea con le attese degli analisti. Da rilevare, inoltre, la solidità del patrimonio con un Solvency ratio al 211% (209% il dato aggiornato al 6 agosto) che consente di avviare un buyback da 500 milioni di euro, che partirà il 12 agosto, per remunerare i suoi azionisti.

Il ceo Philippe Donnet sta già lavorando al nuovo piano strategico da presentare in un investor day il 30 gennaio a Venezia. Previsto un aggiornamento sul versante M&A. Una leva sempre più strategica per spingere la redditività. L'utile netto normalizzato del secondo trimestre, infatti, è calato del 17,7% annuo a 906 milioni e dovrebbe calare ulteriormente nel trimestre in corso per i danni catastrofali estivi. L'impatto sui conti del gruppo di questo tipo di eventi è stimato a circa 900 milioni (1,12 miliardi l'anno scorso). «Grazie alla continua crescita del risultato operativo e al ritorno a flussi netti fortemente positivi nel Vita, i nostri risultati confermano la resilienza di Generali, l'efficacia della nostra strategia e la capacità di generare valore per tutti gli stakeholder anche in un contesto macroeconomico e geopolitico complesso», ha commentato Donnet. Per il momento sono escluse acquisizioni negli ultimi mesi dell'anno. «Non vedo possibilità di M&A significativa e rilevante prima della fine di questo piano», ha sottolineato il Ceo.

Il business plan prossimo venturo continuerà a ruotare attorno alla gestione del risparmio. «Non abbiamo cambiato idea, siamo convinti della potenza dell'abbinamento fra life insurance e asset management come lo fanno tutte le compagnie di assicurazione vita nel mondo e per Generali è la strada giusta», ha proseguito Donnet.

Pur non esplicitandolo, il Ceo punta alla riconferma nella prossima assemblea che sarà soggetta alle nuove normative del ddl Capitali che tutelano le minoranze (in questo caso l'asse Caltagirone-Del Vecchio). «Sono molto orgoglioso dei risultati che abbiamo portato a casa in questi ultimi anni», ha dichiarato.

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