Il 16 settembre è il giorno in cui scadono, tutti insieme, quattro tipi di contratti. I futures sugli indici, le opzioni sugli indici, i futures sui titoli singoli e le opzioni sui singoli titoli. Sembra una particolare congiunzione astrale, infatti le opzioni sugli indici e sui titoli scadono il terzo venerdì di ogni mese e i future scadono il terzo venerdì dell’ultimo mese di ogni trimestre (marzo, giugno, settembre e dicembre).
Le quattro streghe si danno appuntamento con regolarità nel corso di un anno solare, non sono quindi avvenimenti irregolari dei quali va celebrata l’eccezionalità ma, in questo frangente, caricano peso ulteriore sulle borse già provate da giornate dure.
Le quattro streghe
Durante i Quadruple Witching Day, come chiamano le quattro streghe al di là della Manica e degli Oceani, gli scambi sui mercati sono tanti, perché i contratti in scadenza valgono migliaia di miliardi di dollari e occorre chiudere le posizioni. Per farlo ci sono sostanzialmente due modi, o si chiude e si realizza (conseguendo un utile o una perdita) oppure si estende il contratto alla prossima scadenza, ciò che in gergo viene chiamato “rollare” e porta molta volatilità ai sottostanti, ossia le azioni, le obbligazioni, le valute o le merci oggetto del future che, giova ricordarlo, è un contratto mediante il quale le parti si impegnano a scambiarsi in futuro un sottostante a un prezzo deciso in precedenza.
Quindi, oggi, molti chiuderanno un contratto realizzando una perdita o un guadagno e tanti altri apriranno nuovi contratti con scadenze in futuro. Questo genera variazioni di prezzo sui mercati che non sono giustificate da condizioni economiche ma tecniche. Una vibrazione più o meno forte dei mercati che si esaurisce nel breve termine e non ha ricadute sugli investimenti di medio o lungo periodo.
Oggi però il giorno delle quattro streghe si presenta nel momento sbagliato, perché la settimana sui mercati è stata poco felice, succube anche dei dati Usa sull’inflazione (superiori alle attese) e la sempre più evidente possibilità che la Banca centrale americana, la Federal Reserve, possa intervenire alzando i tassi di interesse già il prossimo 21 settembre.
Una spiegazione rapida dei termini tecnici, vede le opzioni sulle azioni come un diritto (e non l'obbligo) dell'investitore di comprare o vendere il sottostante. Le opzioni sugli indici riguardano azioni che vanno pagate in contanti.
L’andamento degli indici mondiali
Mentre scriviamo Milano
cede l’1,2%, Francoforte 1,78%, Parigi l’1,55%, Madrid l’1,09% e Londra lo 0,36%. Fuori dall’Europa geografica il Nasdaq perde l’1,71%, il Dow Jones lo 0,56%, Tokyo l’1,11% e Hong Kong lo 0,71%.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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