Con l'arrivo delle vacanze di Natale i costi per viaggiare sui mezzi pubblici, in particolar modo a bordo dei treni, hanno cominciato improvvisamente a lievitare, ed è per questa ragione che l'Antitrust ha deciso di avviare un'indagne.
A darne comunicazione è la stessa Autorità garante della concorrenza e del mercato, che in una nota ha spiegato di avere richiesto dei chiarimenti sia a Trenitalia che a Italo-Ntv in merito ad un anomalo aumento del costo dei biglietti per quanto riguarda i giorni compresi fra il 15 dicembre 2020 ed il 15 gennaio 2021. L'Antitrust ha inoltre dichiarato di aver riscontrato "un incremento dei prezzi nei giorni precedenti e in quelli successivi alle misure di blocco degli spostamenti previste dal Dpcm del 3 dicembre, che interessano il periodo dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021". Le principali compagnie ferroviarie avranno dunque tre giorni per comunicare i criteri da loro utilizzati per "determinare il numero di collegamenti e i posti disponibili sulle principali tratte nazionali, al fine di fronteggiare il prevedibile incremento della domanda nel periodo in questione, nonché i criteri con cui vengono determinati i prezzi, con particolare riferimento allo scostamento rispetto alla tariffa base normalmente applicata per ciascuna tratta".
Secondo un sondaggio effettuato da Coldiretti e riportato da LaPresse, quest'anno il 31% degli italiani si è visto costretto ad anticipare le partenze per le festività natalizie proprio a causa dell'incremento dei prezzi e delle pesanti limitazioni agli spostamenti imposte dal governo giallorosso. Molti cittadini, inoltre, si stanno affrettando ad organizzare le vacanze col timore che nel frattempo arrivino ulteriori strette da parte dell'esecutivo. In ogni caso, purtroppo, quest'anno il settore turismo incasserà un durissimo colpo, con una perdita stimata di circa 4,1 miliardi. "L'emergenza Covid porterà comunque quest'anno ad un azzeramento pressoché totale del turismo che interesserà gli oltre 10 milioni di italiani che lo scorso anno sono andati in viaggio nel periodo delle feste per raggiungere parenti, amici o fare vacanze", spiegano infatti da Coldiretti/Ixè, come riportato da AdnKronos."Tra le destinazioni turistiche a pagare il prezzo più alto è la montagna con 3,8 milioni di italiani che lo scorso anno sono andati in vacanza sulla neve nelle feste di fine anno. Si tratta di uno stop destinato ad avere effetti non solo sulle piste da sci ma sull'intero indotto delle vacanze in montagna, dall'attività dei rifugi alle malghe con la produzione dei pregiati formaggi. Proprio dal lavoro di fine anno dipende buona parte della sopravvivenza delle strutture agricole che con le attività di allevamento e coltivazione".
Soddisfazione da parte del Codacons, che nei giorni scorsi aveva denunciato quanto stava accadendo, chiedendo all'Antitrust se sconti e/o promozioni fossero stati eliminati da Trenitalia ed Italo. "Vittoria del Codacons che il 6 dicembre scorso aveva presentato un esposto all'Antitrust sulle tariffe ferroviarie e sui prezzi stellari dei biglietti per i collegamenti a ridosso delle feste di Natale", si legge infatti in un comuncato dell'associazione.
"Il monitoraggio del Codacons inviato all'Antitrust accertava prezzi dei biglietti altissimi per spostarsi in treno prima del 21 dicembre, data in cui scatterà il divieto di spostamenti tra regioni". Sul caso è intervenuto anche Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, che ha parlato di "speculazione intollerabile" e chiesto di fare immediatamente chiarezza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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