Si rafforza il timore di una "Grexit" e lo spread torna a salire sopra quota 140 punti. A far crescere la paura di un'uscita della Grecia dall'euro è la confusione sui nuovi aiuti internazionali ad Atene, che non solo non decollano ma anzi si allontanano, mentre appare ormai certo che anche l’Eurogruppo di lunedì prossimo a Bruxelles non produrrà nessun accordo.
Lo spread tra i Btp e i Bund tedeschi fanno un nuovo passo avanti. Dopo un’apertura in rialzo in area 130 punti e pochi minuti di contrattazione il differenziale, già in tensione ieri per la vicenda Grecia, sale sopra la soglia dei 140 punti a 141 mentre il rendimento sfiora il 2% a 1,96%. Il rendimento sui Btp a 10 anni torna così al livello di inizio gennaio. In rialzo anche il differenziale fra il Bund tedesco e i corrispondenti titoli spagnoli, a 138 punti (1,88%, il massimo dal dicembre 2014). A rendere il quadro ancora più nebbioso è stato il Financial Times secondo cui il Fmi sarebbe disponibile a sborsare la sua quota di aiuti ad Atene solo a patto che i partner europei accettino di svalutare una parte significativa dei loro crediti verso la Grecia. In pratica il Fmi ripropone l’haircut, la ristrutturazione del debito, che Berlino non intende assolitamente prendere in considerazione. E infatti il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ha smentito le indiscrezioni, riportate dal Financial Times, pur confermando l’allarme sul peggioramento della situazione finanziaria di Atene.
Ieri sera, poi, il Fmi ha confermato le indiscrezioni del Financial Times facendo sapere che la Grecia potrebbe aver bisogno di un taglio del debito, anche se ha negato di aver avanzato questa proposta tramite il capo dipartimento del Fmi per l’Europa, Poul Thomsen alla riunione dell’Eurogruppo di Riga, come aveva sostenuto il quotidiano britannico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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